L’opposizione siriana crea un “Consiglio nazionale” per abbattere Assad
L’embrione della futura Assemblea nazionale è nato in Turchia, dove tutti i gruppi di opposizione, dai Fratelli musulmani alla sinistra, si sono accordati per scegliere 140 membri del Consiglio. Resi noti i nomi di soli 72 membri: gli altri sono ancora in Siria. Usa e Francia favorevoli all’iniziativa.
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – I gruppi che si oppongono al regime di al-Assad hanno scelto 140 persone per formare un “Consiglio nazionale”, al termine di una riunione che si è svolta ieri in Turchia. Il Consiglio avrà come obiettivo quello di organizzare, e offrire un punto di riferimento pubblico alle proteste contro il governo iniziate nel marzo scorso; e cercherà di coordinare azioni politiche contro il vertice del potere in Siria. La Turchia, che fino a qualche mese fa era un alleato della Siria, si sta distanziando sempre di più dalle posizioni di Damasco, e con crescente durezza i suoi leader hanno chiesto ad Assad di dare via libera alle riforme.
Solo 72 nomi dei 140 membri del Consiglio sono stati resi noti. Gli altri vivono ancora in Siria, e di conseguenza si teme che possano essere colpiti dalla repressione governativa. E’ la prima volta che i gruppi di opposizione siriana raggiungono un accordo su quello che può essere un embrione della futura assemblea nazionale siriana, con l’appoggio di tutti i gruppi, sia dentro che fuori del Paese. Bassma Qadmani, la portavoce dell’opposizione (nella foto, al centro), ha dichiarato: “Dopo aver completato il primo livello di incontri consultivi, i gruppi rivoluzionari giovanili, i movimenti politici, gli attivisti e i tecnocrati hanno deciso di fondare il Consiglio nazionale siriano”. Il presidente del Consiglio sarà eletto in un fase successiva.
Nel Consiglio sono presenti Fratelli musulmani e esponenti nazionalisti, politici di sinistra e personalità indipendenti. Gli Stati Uniti hanno salutato subito la nascita del Consiglio nazionale: “Applaudiamo a questo sforzo” ha dichiarato Mark Toner, portavoce della Segreteria di Stato. Anche il ministero degli Esteri francese ha dichiarato per bocca di Bernard Valero di voler sviluppare i contatti con l’opposizione siriana. Un altro gruppo di oppositori, battezzato “Consiglio nazionale di transizione siriano”, con base in Francia, ha scelto Burhan Ghalioun, direttore del Centro di studi arabi alla Sorbona come presidente. Ghalioun, eletto a sua insaputa, ha dichiarato di non potersi sottrarre a questa “missione morale”, e che lavorerà per un “fronte di opposizione unificato”.
Solo 72 nomi dei 140 membri del Consiglio sono stati resi noti. Gli altri vivono ancora in Siria, e di conseguenza si teme che possano essere colpiti dalla repressione governativa. E’ la prima volta che i gruppi di opposizione siriana raggiungono un accordo su quello che può essere un embrione della futura assemblea nazionale siriana, con l’appoggio di tutti i gruppi, sia dentro che fuori del Paese. Bassma Qadmani, la portavoce dell’opposizione (nella foto, al centro), ha dichiarato: “Dopo aver completato il primo livello di incontri consultivi, i gruppi rivoluzionari giovanili, i movimenti politici, gli attivisti e i tecnocrati hanno deciso di fondare il Consiglio nazionale siriano”. Il presidente del Consiglio sarà eletto in un fase successiva.
Nel Consiglio sono presenti Fratelli musulmani e esponenti nazionalisti, politici di sinistra e personalità indipendenti. Gli Stati Uniti hanno salutato subito la nascita del Consiglio nazionale: “Applaudiamo a questo sforzo” ha dichiarato Mark Toner, portavoce della Segreteria di Stato. Anche il ministero degli Esteri francese ha dichiarato per bocca di Bernard Valero di voler sviluppare i contatti con l’opposizione siriana. Un altro gruppo di oppositori, battezzato “Consiglio nazionale di transizione siriano”, con base in Francia, ha scelto Burhan Ghalioun, direttore del Centro di studi arabi alla Sorbona come presidente. Ghalioun, eletto a sua insaputa, ha dichiarato di non potersi sottrarre a questa “missione morale”, e che lavorerà per un “fronte di opposizione unificato”.
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