L’influenza suina spinge gli Stati a consigliare cautela nei pellegrinaggi alla Mecca
Un accordo in tal senso è stato preso tra i responsabili della salute dei Paesi musulmani. Ma i sauditi non diminuiranno il numero dei visti concessi ad ogni Stato. Sono circa tre milioni i fedeli che ogni anno compiono l’umrah.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Bambini, anziani e malati cronici quest’anno saranno “esonerati” dal compiere il pellegrinaggio alla Mecca, a causa dell’influenza A. Un accordo in tal senso è stato preso dai responsabili della salute dei Paesi arabi. Hussein Gezairi, responsabile dell’Organizzazione mondiale della sanità per la regione del Mediterraneo orientale ha detto di attendersi una ratifica dell’accordo da parte dell’Arabia saudita.
Il Paese che ogni anno accoglie circa tre milioni di fedeli diretti alla Mecca, afferma di aver messo a punto uno speciale piano per la sicurezza, ma il ministro per la salute, Abdullah al-Rabeeah, ha negato che il suo Paese abbia in mente un progetto per restringere gli accessi. “Non cambieremo – ha dichiarato – le percentuali riguardanti ogni singolo Paese, ma solo alcune regole”. Il ministro si riferiva al fatto che i visti per i pellegrinaggi sono distribuiti dal regno per nazione e poi gestiti da quest’ultima. “E’ compito di ogni Paese – ha aggiunto il ministro - sostituire con altri” coloro che non sono nelle condizioni fisiche per il pellegrinaggio.
Gezairi da parte sua ha voluto sottolineare l’esperienza saudita nella gestione dei pellegrinaggi, evidenziando che “ogni anno arrivano tra 25 e 30 casi di persone malate di colera e non ci sono mai state epidemie”.
Continua a crescere, comunque, il numero degli Stati che sconsigliano l’umrah – che di preferenza viene compiuto durante il Ramadan, che quest’anno cade ad agosto – alle categorie di persone considerate a rischio. Tra gli altri, la stessa Arabia Saudita, Paesi del Golfo, Libano, l’Iran, la Tunisia e, da ultimo, l’Egitto.
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