21/05/2009, 00.00
ASIA
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L’influenza suina sbarca a Tokyo. Oltre 10 mila gli infetti

Una ragazza 16enne, proveniente da New York è ricoverata all’ospedale con i sintomi del raffreddore. Nuovi casi in Cina, Taiwan, Australia. Negli Stati Uniti si nota che l’influenza colpisce soprattutto persone fra i 5 e i 25 anni. Persone più mature sembrano aver sviluppato una protezione, forse con le influenze del passato.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Una ragazza di 16 anni di Tokyo è l’ultima vittima affetta da influenza suina, che si è ormai diffusa in 41 nazioni. La ragazza proveniva da un viaggio a New York ed è il primo caso nella capitale giapponese, la metropoli più grande del mondo con 35, 7 milioni di abitanti. La ragazza è ricoverata all’ospedale con febbre, tosse,e gola infiammata. Il ministero giapponese della Sanità, che nelle scorse settimane aveva chiuso oltre 4 mila scuole per evitare l’avanzata del virus, rimane fiducioso che l’influenza possa essere contenuta: il caso della ragazza mostra che non vi è ancora in Giappone una trasmissione da uomo a uomo e che il virus è per ora solo stato trasportato dall’America.

In Messico, l’epicentro dell’epidemia, il numero delle infezioni confermate è di 3817, con 75 morti. A livello mondiale gli affetti da virus H1N1 sono 10243 e comprendono 80 morti. In  Cina si registra un quinto caso di influenza, uno a Taiwan e una dozzina in Australia.

Sebbene l’Organizzazione mondiale della sanità tenga ancora alta l’allerta (al n. 5 su 6), alcuni governi stanno allentando alcune misure di quarantena. Ad Hong Kong, da oggi, coloro che sono stati vicino a qualche persona infetta non saranno isolati, ma devono farsi controllare ogni giorno e prendere anti-influenzali.

Hatem al-Gabali, ministro egiziano della sanità ha messo in guardia dai pericoli infettivi che attendono i milioni di pellegrini che programmano di andare alla Mecca. Egli ha detto che non può fermare gli oltre 600 mila egiziani che si vogliono recare al luogo più sacro dell’islam, ma ha pure affermato che al loro ritorno potrebbero essere messi tutti in quarantena.

Gli Stati Uniti, sono il secondo Paese più colpito, con 5710 casi e 8 morti.

Gli studiosi cercano di spiegare come mai più del 60% dei casi sono fra persone di età fra i 5 e i 25 anni. Sembrerebbe che persone anziane, forse esposte ad altri virus in passato, abbiano sviluppato una qualche protezione.

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