23/03/2007, 00.00
BANGLADESH
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L’influenza aviaria è arrivata in Bangladesh e Arabia Saudita

Contagiato un allevamento vicino a Dhaka. C’è grande allarme nel Paese che alleva oltre 250 milioni di polli. Confermato il virus in Arabia Saudita. A Islamabad il contagio si diffonde tra gli uccelli selvatici e cresce il rischio per la popolazione.

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Primo contagio di influenza aviaria tra gli uccelli in Bangladesh. Intanto il virus si diffonde nella capitale del Pakistan e torna in Arabia Saudita. Il ministro dell’Informazione bengalese ha detto ieri che il virus è stato trovato nel pollame di  un allevamento a Savar, 25 km. da Dhaka. Per contenere il contagio, sono stati abbattuti oltre 30mila polli in pochi giorni ed è stata imposta una quarantena per un’area di 10 chilometri. Syed Abu Siddig, segretario dell’Associazione delle industrie del pollame bengalesi, spiega che nel Paese ci sono oltre 125 mila allevamenti di varie dimensioni che producono 250 milioni di polli e 6 miliardi di uova annui. Per cui la diffusione del contagio avrebbe anche gravi conseguenze economiche. Inoltre molta gente vive vicino agli allevamenti avicoli, in un Paese che ha una delle maggiori densità della popolazione. Da tempo i confini con Myanmar e India (Paesi già contagiati) sono sorvegliati da guardie armate, per impedire contrabbando di pollame. Negli ultimi mesi le guardie hanno sequestrato e bruciato migliaia di polli. Il Paese è anche attraversato dalle rotte migratorie degli uccelli e il virus è stato trovato in una zona vicina ad un famoso habitat naturale degli uccelli selvatici.

Sempre ieri il ministro dell’Agricoltura saudita ha confermato che il virus è stato trovato il mese scorso nella zona orientale del regno, in pavoni, tacchini e pappagalli. Sono stati abbattuti tutti gli uccelli della zona, ma non sono stati forniti altri dettagli. Nel 2006 sono già stati trovati 37 falconi contagiati.

Ad Islamabad sono confermati sempre più contagi tra gli uccelli, dopo che c’è stata una moria di cornacchie. Mohammad Azfal, capo dell’Autorità per il controllo degli allevamenti, ha detto che due dei test svolti sugli uccelli dello zoo cittadino (chiuso da un mese) hanno mostrato la presenza di virus che possono contagiare gli esseri umani. Si compiono esami anche a Rawalpindi, dove c’è stata una moria di galline. Il Pakistan ha già avuto un’epidemia nel 2006 tra gli uccelli nella regione nord occidentale, quando ha dovuto abbattere oltre 40 mila polli.

 

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