L’influenza aviaria può passare dalla madre gestante al bambino
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il virus dell’influenza aviaria può passare attraverso la placenta per infettare il feto. Infatti non colpisce solo i polmoni, ma passa per l’intero corpo, per il tratto gastrointestinale, cervello, fegato e cellule del sangue. L’importante scoperta è di un gruppo di studio presso il Centro per le malattie infettive dell’università di Pechino, diretto dal dott. Ian Lipkin dell’università Columbia a New York.
La ricerca ha esaminato i tessuti di due vittime del virus, una donna incinta di 24 anni e un uomo di 35 anni. Con la madre è morto anche il feto di 4 mesi, che aveva anche contratto il morbo. Finora non era stato ipotizzato che il virus potesse attraversare la placenta e colpire il feto.
Il ricercatore Jiang Gu spiega che il virus è stato trovato anche nel cervello, nella placenta, nell’intestino e nelle cellule del sistema immunitario di sangue e fegato.
La scoperta conferma la teoria della cosiddetta tempesta di citochine. Le citochine sono proteine emesse dagli anticorpi per combattere un virus che ha invaso il corpo. Ma se il sistema immunitario è iperstimolato, può emetterne una vera “tempesta”, causando danni rilevanti ai tessuti. Ricercatori di Hong Kong hanno già riscontrato dal 2005 che 24 ore dopo l’infezione con l’H5N1 le cellule dei polmoni contengono 10 volte più citochine rispetto a quanto avviene per la normale influenza. Questo può spiegare l’alto numero di decessi (oltre il 60%): è il nostro sistema immunitario che ci uccide, piuttosto che il virus da solo. Ciò sarebbe molto simile a quanto è avvenuto per i pazienti infettati dalla Sars.
Peraltro la nuova ricerca ha riscontrato che il virus ha anche danneggiato cellule immunitarie, cosa che suggerisce che non si limita a iperstimolare il sistema immunitario, ma anche danneggia altri meccanismi del corpo. Precedenti studi hanno provato che il virus riesce anche a sopprimere le difese immunitarie.
Il virus ha ucciso 200 delle 328 persone contagiate dalla fine del 2003, ma gli esperti temono sempre che possa mutare, diventando trasmissibile in via diretta tra esseri umani e causando così una pandemia che colpirebbe milioni di persone.
24/01/2008