L’ex presidente Chen esce dal carcere per un funerale, ma in manette
Il leader democratico sta scontando una condanna a 17 anni di reclusione per corruzione. Potrà partecipare alle esequie della suocera, ma sotto scorta e senza parlare con i media. Il funerale sarà 4 giorni prima delle presidenziali.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) . Le autorità taiwanesi hanno concesso all’ex presidente Chen Shui-bian la possibilità di assistere al funerale della suocera, previsto per la prossima settimana, ma hanno chiarito che l’uomo “sarà ammanettato, se non addirittura incatenato, e non potrà parlare con i media”. Il leader democratico ha guidato l’isola per due mandati consecutivi, dal 2000 al 2008, e ora sconta 17 anni di detenzione dopo un dubbio processo per corruzione.
Nel corso dello stesso procedimento è stata condannata anche la moglie, Wu Shu-chen, che tuttavia non è in carcere per motivi di salute. Anche lei sarà presente al funerale della madre, che si terrà il prossimo 10 gennaio nella città meridionale di Tainan, roccaforte del partito democratico.
Secondo il portavoce della prigione di Taipei, dove l’ex presidente sconta la sua condanna, “se un detenuto chiede di partecipare al funerale di un parente stretto, il permesso viene accordato per motivi umanitari. Ma deve essere sotto scorta, in manette o incatenato e non può parlare con i media”.
L’apparizione in pubblico dell’ex presidente a soli 4 giorni dalle presidenziali potrebbe muovere diversi voti a favore di Tsai Ing-wen, leader democratica che sfida il nazionalista Ma Ying-jeou, attuale presidente.
Fonti del governo taiwanese hanno però dichiarato ad AsiaNews che per rispetto a Chen, non si vorrebbe portarlo al funerale in manette. Ma - secondo voci - sarebbe lo stesso Chen che vorrebbe essere ammanettato per sottolineare il suo essere vittima di un complotto.
Nel corso dello stesso procedimento è stata condannata anche la moglie, Wu Shu-chen, che tuttavia non è in carcere per motivi di salute. Anche lei sarà presente al funerale della madre, che si terrà il prossimo 10 gennaio nella città meridionale di Tainan, roccaforte del partito democratico.
Secondo il portavoce della prigione di Taipei, dove l’ex presidente sconta la sua condanna, “se un detenuto chiede di partecipare al funerale di un parente stretto, il permesso viene accordato per motivi umanitari. Ma deve essere sotto scorta, in manette o incatenato e non può parlare con i media”.
L’apparizione in pubblico dell’ex presidente a soli 4 giorni dalle presidenziali potrebbe muovere diversi voti a favore di Tsai Ing-wen, leader democratica che sfida il nazionalista Ma Ying-jeou, attuale presidente.
Fonti del governo taiwanese hanno però dichiarato ad AsiaNews che per rispetto a Chen, non si vorrebbe portarlo al funerale in manette. Ma - secondo voci - sarebbe lo stesso Chen che vorrebbe essere ammanettato per sottolineare il suo essere vittima di un complotto.
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