L’estremismo islamico contro i turisti stranieri
Male (AsiaNews/Agenzie) – L’improvvisa crescita della militanza islamica pone una minaccia senza precedenti al turismo delle Maldive, dopo che il 29 settembre una bomba al parco Sultan a Male ha ferito 12 turisti stranieri, tra cui una coppia britannica in luna di miele. Ma il governo del paradiso turistico è determinato a stroncare l’estremismo.
Il presidente Maumoon Abdul Gayoom ha proibito l’ingresso agli imam provenienti dall’estero senza un permesso speciale; ha vietato alle donne di coprirsi da capo a piedi; ha disposto che le madrasse (scuole islamiche) straniere e i seminari musulmani non siano riconosciuti come istituti d’istruzione.
Mohamed Zahir Hussain, ex ministro per l’Istruzione, ha detto che solo una minoranza della popolazione (330mila abitanti, soprattutto islamici sunniti moderati) ritiene il turismo contrario all’Islam, specie per l’adozione di abitudini vietate ai musulmani, come la vendita di liquori. “Ma possiamo affrontare il problema, grazie alla geografia delle Maldive”.
Delle 1.192 isole solo 200 sono abitate e gli alberghi per turisti sono separati dalle zone abitate. Ai turisti non è permesso passare la notte su isole abitate, eccetto per la capitale Male. I maldiviani lavorano negli alberghi ma non nei bar.
Il ministro al Turismo Mahamood Shougee ritiene che “l’estremismo non abbia sostegno popolare”. Il turismo è la principale risorsa del Paese, che spera – dice Mahamood - di avere 650mila presenze nel 2007, il 10% in più del 2006, per un giro tra i 200 e i 300 milioni di dollari annui.
All’inizio di ottobre la polizia ha compiuto un’incursione in un’isola, circa 100 chilometri a sud di Male, ritenuta l’epicentro dell’estremismo musulmano. Ci sono stati scontri e più di 50 arresti.
07/02/2020 10:14