L’esercito pakistano avvia le indagini sull’esecuzione sommaria apparsa in video
In un comunicato stampa – diffuso lo scorso 8 ottobre – il gen. Ashfad Parvez Kayani, comandante dell’esercito pakistano, ha annunciato la formazione di un gruppo di indagine incaricato di verificare l’identità degli uomini in uniforme, assicurando punizioni esemplari nel caso di una loro appartenenza all’esercito. In realtà molti vedono nella sua decisione l’effetto delle pressioni del Dipartimento di Stato Usa, che avrebbe minacciato di eliminare il suo sostegno finanziario ai militari che collaborano con l’esercito americano.
In cinque minuti e 39 secondi il video mostra i sei uomini, bendati e con le mani legate dietro la schiena, condotti attraverso un boschetto di alberi per un sentiero che costeggia un muro, dove sono allineati spalla a spalla da militari armati di fucili automatici. A metà del filmato uno degli uomini in uniforme, che sembra essere il comandante, dà ai soldati l’ordine di sparare. I sei uomini vengono freddati da una raffica di mitra e una volta a terra i soldati infieriscono sui corpi dei prigionieri, ancora vivi. A tutt’oggi, non è ancora chiaro come il video sia finito sul web. Secondo attivisti per i diritti umani pakistani, l’esecuzione è avvenuta nel nord-ovest del Paese, nella valle dello Swat, e lo avrebbe realizzato uno dei soldati con un cellulare.
Fonti anonime vicine all’esercito affermano ad AsiaNews, che prima dell’annuncio di Kayani, nessuna delle tv e giornali locali aveva parlato del video. Chi ne è giunto in possesso racconta di aver ricevuto minacce e intimidazioni da parte dei militari.
Da oltre un anno l’esercito pakistano riceve accuse di continue violazioni dei diritti umani. In un rapporto pubblicato in aprile, la Commissione dei Diritti Umani del Pakistan ha affermato che 249 esecuzioni sommarie sono state effettuate dalle forze di sicurezza pakistane fra il 30 luglio 2009 e 22 marzo 2010. La maggior parte delle violenze riguarda la Valle dello Swat teatro della pesante offensiva portata avanti dall'esercito pakistano contro i talebani.