21/01/2009, 00.00
ISRAELE - PALESTINA - ONU
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L’esercito di Israele si ritira da Gaza. L’Onu chiede la totale apertura dei passaggi

di Joshua Lapide
Tiene la tregua, anche se vi sono colpi sporadici. Ban Ki-moon esprime “oltraggio” per le sedi Onu colpite da Israele e definisce “allucinante” la violenza di Hamas contro Sderot. Almeno 1300 i morti palestinesi durante l’offensiva israeliana. L’Onu si augura la riconciliazione fra Hamas e Fatah sotto l’egida dell’Autorità palestinese.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – L’esercito israeliano ha confermato stamane di aver completato il ritiro delle sue truppe da Gaza, a 3 settimane e mezzo dall’offensiva lanciata contro Hamas e contro il lancio di missili dalla Striscia verso le cittadine israeliane del sud.

Israele ed Hamas hanno accettato un cessate-il-fuoco dal 18 gennaio scorso, anche se vi sono sporadici colpi da parte di Hamas e risposte anch’esse sporadiche da parte della marina israeliana. Il portavoce dell’esercito ha detto che alcune truppe israeliane rimarranno ai confini con la Striscia per agire in caso di ripresa di attacchi dei militanti islamici.

Intanto ieri a New York, John Holmes, capo delle operazioni umanitarie Onu, ha chiesto che Israele apra tutti i passaggi di frontiera con Gaza per permettere l’invio di aiuti d’emergenza e per la ricostruzione. La tregua firmata giorni fa prevede il passaggio solo di aiuti umanitari, quali cibo e medicine.

Ieri Ban Ki-moon, segretario generale Onu, ha visitato Gaza dichiarando di avere “il cuore spezzato” di fronte alle molte distruzioni. Ban ha anche definito “oltraggiose” le distruzioni operate da Israele contro alcune costruzioni Onu (v. foto). Israele scarica le colpe su Hamas, dicendo che il gruppo ha usato abitazioni di civili e sedi delle Nazioni Unite per sferrare gli attacchi, provocando la risposta israeliana.

In seguito il segretario Onu si è recato anche a Sderot, la cittadina israeliana che da anni è sotto il tiro dei missili di Hamas, e ha definito “allucinante” la violenza palestinese contro i civili israeliani, una violazione delle leggi umanitarie internazionali.

Fonti palestinesi affermano che l’operazione israeliana ha causato la morte di almeno 1300 persone, 700 sono civili, moltissimi i bambini. Da parte di Israele vi sono 13 morti, di cui 3 civili.

L’Onu stima che ci vogliono adesso circa 330 milioni di dollari Usa per gli aiuti più urgenti; per la ricostruzione sono invece necessari almeno 2 miliardi di dollari. Gli aiuti sono complicati da due problemi: il controllo alle frontiere, che rende il passaggio molto lento; il boicottaggio internazionale di Hamas, visto come un’organizzazione terrorista.  Ieri Ban Ki-moon ha esortato i palestinesi a superare le loro differenze e radunarsi attorno all’Autorità palestinese per fare pace con Israele e realizzare la loro speranza di uno stato.

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