L’esercito cinese "è pronto ad invadere Taiwan"
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’esercito cinese è pronto a invadere Taiwan se l'isola dichiara l’indipendenza. L’agenzia statale Xinhua riporta oggi la dichiarazione del generale Guo Boxiong, numero due dopo il presidente e capo delle Forze armate Hu Jintao, resa ieri durante una discussione dei rappresentanti militari all’Assemblea nazionale del popolo in corso a Pechino.
L’Esercito di liberazione del popolo .- dice Guo - è pronto a “salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale, in accordo con la volontà della Madre Patria e i desideri della popolazione”. Guo ha anche sollecitato l’esercito a essere “consapevole della sua responsabilità” e a “tenersi pronto per un intervento militare”.
Il 4 marzo il presidente taiwanese Chen Shui-bian ha dichiarato che “Taiwan deve essere indipendente” e che “Taiwan è un Paese sovrano e indipendente al di fuori della Repubblica popolare di Cina”. Il ministro degli esteri cinese, Li Zhaoxing, ha subito risposto che chiunque crea divisioni tra Pechino e Taipei sarà “un criminale per la storia” e che la Cina è pronta a porre in atto quanto previsto dalla “legge antisecessione” (che prevede un intervento militare contro tentativi autonomisti di Taiwan). Anche il premier Wen Jiabao, parlando ieri all’Assemblea nazionale del popolo, ha ribadito che Pechino “si oppone con decisione a chi vuole affermare il diritto di Taiwan all’indipendenza” e vuole riunificarla a sé con la politica di “un Paese, due sistemi” già attuata per Hong Kong.
Sempre il 4 marzo Pechino ha annunciato l’aumento delle spese militari per il 2007 a 350 miliardi di yuan (+17%), ma Washington ritiene che la spesa effettiva sia molto maggiore. Gli Stati Uniti ripetono che non ritengono la Cina una minaccia militare per gli altri Paesi. Comunque gli Usa più volte hanno indicato a Taiwan di non alterare l’attuale situazione e Sean McCormack, portavoce del Dipartimento di Stato, parlando della dichiarazione di Chen ha qualificato “di nessun aiuto le dichiarazioni che possono sollevare dubbi su questi impegni”.