L’amore per gli altri, l’eredità di Giovanni Paolo II ai giovani
Città del Vaticano (AsiaNews) – “L’Asia. Ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!”, scriveva Giovanni Paolo II nel suo libro “Alzatevi, andiamo!”. E la giornata di oggi testimonia quanto quel papa sia stato a sua volta fondamentale per i cattolici dell’Asia. Perché nel tentativo di conquistare – con molta fatica – anche solo un piccolo spazio per la cerimonia della beatificazione, a colpire sono soprattutto le tante, tantissime lingue e facce, una diversa dall’altra. Un tripudio di colori avvolge piazza San Pietro, via della Conciliazione, Castel S. Angelo, corso Vittorio Emanuele e Borgo, stracolmi di gente proveniente da tutto il mondo. E poi ombrelli per ripararsi dal sole cocente, striscioni, giovani volontari che distribuivano senza sosta frutta e bottigliette d’acqua, bambini sulle spalle dei papà per provare a vedere meglio. Nonostante la stanchezza per la lunga attesa e il caldo, lo sguardo è sempre e comunque attento. Giovani, in particolare, e famiglie. L’eredità lasciata dal papa Giovanni Paolo II, oggi beato, è immensa.
È difficile farsi largo tra la gente. Una ventina di cattolici da Singapore è qui dalle 7 del mattino. “Da quando è stato avviato il processo di beatificazione, ho sempre desiderato essere qui oggi”, racconta una signora. “Ho incontrato per la prima volta papa Giovanni Paolo II – ricorda – quando è venuto a Singapore, nel 1986. Quando l’ho visto, ho provato un senso di profondo appagamento”. È stanca, ma la sua voce è piena di entusiasmo. “L’eredità più grande di questo papa – afferma – è il suo messaggio d’amore verso tutti, in particolare verso i più giovani. Ai ragazzi ha sempre detto di essere vigili, di aver pazienza, e di essere capaci di affrontare tutte le difficoltà e i problemi che la vita pone sul nostro cammino. Io ho insegnato per 37 anni. Ora sono in pensione, ma lavoro ancora nell’ambito dell’educazione: posso dire con gioia che i giovani testimoniano con le loro vite di aver compreso e accettato il suo messaggio”.
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha compiuto moltissimi viaggi in Asia. Nel 1984 egli è stato in Thailandia. Ad accoglierlo, tra i tantissimi, anche una bambina. Oggi è una donna adulta, che è venuta qui a Roma per salutare il papa beato. “Il suo insegnamento più grande, per me, è il suo amore per gli altri e la cura per l’altro. Perché era ciò che egli stesso faceva con le persone, i bambini soprattutto”, afferma. E aggiunge, sicura: “Era un uomo gentile, e un vero santo in terra”.
Numerosissimi anche gruppi provenienti dalle Filippine, il Paese asiatico a maggioranza cristiana (il 94% della popolazione, di questi l’81% sono cattolici). Coppie, singoli, intere famiglie. Molti hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Manila, nel 1995. Tutti hanno detto di essere “felici” per l’avvenuta beatificazione di Giovanni Paolo II.
“Perché così è piaciuto al Signore: Giovanni Paolo II è beato!”, proclama papa Benedetto XVI alle 11,15. E le grida e gli applausi della folla accorsa oggi da tutto il mondo ne accolgono l'eredità.02/04/2006