L’alleanza spaziale tra India e Giappone preoccupa Pechino
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - India e Giappone hanno firmato un testo preliminare di accordo per accrescere la cooperazione nello sviluppo dei rispettivi programmi spaziali. Il protocollo d’intesa rientra nelle linee guida concordate tra i due Paesi in occasione dell’annuale summit svoltosi a Tokyo il 22 ottobre. Nell’occasione i due primi ministri, Taro Aso e Manmohan Singh, avevano siglato un documento comune che includeva anche “un piano di azione con specifiche misure per ampliare la cooperazione nell’ambito della sicurezza”. Entro la fine di novembre Tokyo e New Delhi definiranno le modalità di collaborazione tra la Indian Space Research Organization (Isro) e la Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa). Ad oggi è noto che l’iniziativa riguarderà diversi campi d’attività: dalla protezione delle linee costiere alla difesa, dal monitoraggio dei disastri ambientali all’antiterrorismo.
L’accordo coglie le agenzie aerospaziali dei due Paesi in momenti molto differenti. La Isro sta ricevendo le immagini della luna dalla navicella Chandrayaan (nella foto il lancio del 22 ottobre) celebrata con grande enfasi da New Delhi. La Jaxa invece vive momenti più tumultuosi. L’agenzia giapponese attende ancora di capire quali finanziamenti stanzierà il governo per lo sviluppo dei programmi spaziali. Intanto, però, il Giappone ha deciso di comprendere nel programma di sicurezza nazionale anche la ricerca aerospaziale sino ad oggi esclusa.
Il testo preliminare di accordo tra Tokyo e New Delhi prevede in modo particolare la collaborazione sul fronte della prevenzione dei disastri ambientali. Ad oggi il Giappone può contare su un sistema di satelliti per monitorare le condizioni del tempo in un’area che si estende su buona parte dell’Asia. Gli esperti fanno notare che il raggio d’azione della rete giapponese va ben oltre i limiti concordati tra i Paesi della regione, che non hanno però mai sollevato proteste. Con il lancio di satelliti di nuova generazione per sorvegliare sul rischio di disastri ambientali è difficile che questa eccezione possa essere ancora tollerata.
Le attività di sorveglianza che oltrepassano i territori nazionali sono legate all’abilità dei governi di trovare rapidi accordi con i Paesi stranieri interessati dal monitoraggio. I satelliti hanno la possibilità di reperire informazioni anche al di fuori del controllo meteorologico. Come fa notare Lance Gatling, direttore dell’omonima associazione chiamata a monitorare il programma aerospaziale di Tokyo, l’accordo tra Isro e Jaxa “potrebbe essere visto come un piano d’intesa molto sensibile che offre l’evidente possibilità di un duplice uso [dell’attività di monitoraggio]; su questo il Giappone farà grande attenzione nel maneggiare con la dovuta cura lo strumento”.
L’intesa tra Isro e Jaxa contiene anche una parte dedicata all’utilizzo di missili e satelliti per la difesa. Tra i punti contemplati nell’accordo è prevista anche l’ipotesi che i due Paesi, nel prossimo futuro, esaminino la possibilità di sviluppare la tecnologia americana di Ballistic missile defense (Bmd) fino ad ora utilizzata solo dal Giappone. Il nuovo sistema potrebbe prevedere satelliti capaci di svolgere assieme attività di monitoraggio ambientale e di sicurezza. L’India ha già mostrato in passato il suo interesse sul tema della sicurezza e non ha mai nascosto di voler incrementare le attività di sorveglianza satellitare sul confine con la Cina e sulle attività militari di Pechino.
Anche per questo, l’intesa tra Isro e Jaxa preoccupa la Cina, terzo contendente nella conquista asiatica dello spazio e prima forza militare della regione. Sino ad oggi il Giappone aveva raggiunto un'intesa nell’ambito della sicurezza aerospaziale solo con l’Australia. Durante la presidenza Bush, gli Usa hanno accettato di buon grado l’evolversi dei legami tra India e Giappone proprio per la loro valenza in chiave anticinese. Ora la preannunciata intesa tra i due Paesi aumenta il nervosismo di Pechino.
23/07/2019 09:02
15/07/2019 09:06