L’abolizione del divieto del velo islamico all’esame della Corte costituzionale
La questione appassiona l’opinione pubblica e la possibilità di indossare il velo nelle università statali, voluta dal partito del premier Erdogan, è anche tra le “prove” del tentativo di islamizzare il Paese, secondo l’accusa mossa all’AKP dal procuratore generale della Repubblica.
Ankara (AsiaNews) – La norma che ha abolito il divieto di indossare il velo islamico nelle università statali è da oggi all’esame della Corte costituzionale turca. Il massimo organismo di tutela della legge fondamentale discute il ricorso presentato dal maggiore partito di opposizione, il CHP, e dal DSP contro la modifica costituzionale compiuta dal partito di maggioranza, l’islamico moderato AKP con il sostegno dei nazionalisti dell’MKP.
Il divieto di indossare negli uffici pubblici (compresi quindi gli atenei) simboli di appartenenza religiosa si rifà a quanto stabilisce la Costituzione laica del “padre della patria”, Kemal Ataturk. In febbraio il Parlamento ha approvato una norma sul “diritto allo studio” che non nomina il velo o l’abbigliamento delle studentesse, ma afferma che “nessuno può essere privato dell’esercizio del suo diritto ad una educazione di alto livello per ragioni non specificate dalla legge. Le restrizioni a questo diritto debbono essere regolate dalla legge”. Dietro alla terminologia criptica, c’è l’abolizione del divieto.
La grande importanza della decisione sulla questione del velo discende dal fatto che tale disposizione, che modifica la Costituzione, è anche una delle “prove” dell’atto di accusa presentato il 14 marzo scorso alla Corte costituzionale dalla Yargitay, la Procura generale della Repubblica, che denuncia l’AKP, partito del premier Erdogan e del capo dello Stato, Gul, come incostituzionale, in quanto opererebbe per la islamizzazione del Paese. La stessa Corte ha accettato di esaminare la questione.
Quanto alla decisone della Corte, la stampa turca ipotizza tre diverse soluzioni. Nella prima, il tribunale seguirebbe le indicazioni del relatore, secondo il quale la Corte può esaminare il rispetto della procedura costituzionale di una legge, ma non entrare nel merito. La domanda quindi sarebbe respinta. La seconda ipotesi afferma invece che l’art.2 della Costituzione descrivendo le caratteristiche dello Stato, vi include il secolarismo e poiché il divieto del velo è stato abolito modificando la Costituzione, ciò permette al tribunale di entrare nel merito. La Corte, infine, potrebbe respingere la richiesta di abolire la nuova norma, ma al tempo stesso affermare che essa non consente di indossare il velo.
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