14/11/2012, 00.00
INDIA
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L’India celebra il Diwali, ma è “made in China”

La tradizionale festa delle luci simboleggia la vittoria del bene sul male e segna l’inizio del nuovo anno indù. Lampade, lanterne, candele e fuochi d’artificio illuminano il Paese. Per i prezzi troppo alti, in pochi hanno comprato gioielli d’oro, e le importazioni di addobbi per il Diwali dalla Cina sono aumentati del 45%.

Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - Vista dal satellite, questa notte l'India è stata forse il luogo più luminoso della Terra. Tra lampade, lanterne, candele e fuochi d'artificio, tutto il Paese ha celebrato il Diwali, la "festa delle luci", la ricorrenza più importante del calendario indù. Essa simboleggia la vittoria del bene sul male e segna l'inizio del nuovo anno. Le celebrazioni durano cinque giorni, ma il terzo - che quest'anno è caduto ieri - è il più importante, perché dedicato al culto di Lakshmi, dea della fortuna e della prosperità. In questo giorno, ogni famiglia pulisce con cura la propria casa, e poi lascia accese per tutta la notte le diyas, le lampade tradizionali, per accogliere la divinità. Però, qualcosa ha stonato con la tradizione: luci e addobbi, infatti, erano quasi tutti "made in China".

Secondo la tradizione, il Diwali festeggia il ritorno ad Ayodhya (Uttar Pradesh) del principe Rama, dopo aver sconfitto il demone Ravana e salvato sua moglie Sita. Insieme, i due entrano nella città accolti da migliaia di lampade accese. Per gli indù, Rama rappresenta la settima manifestazione (avatar) del dio Vishnu, il tutto, e Sita è l'incarnazione di sua moglie Lakshmi. Le avventure del principe sono raccontate nel Ramayana, uno dei più importanti poemi epici dell'induismo.

Nonostante la magnificenza che ogni anno contraddistingue le celebrazioni, qualcosa ha "oscurato" la festa delle luci, rendendola un po' meno suggestiva del solito. A causa dei prezzi molto alti dell'oro - considerato un simbolo di prosperità e fortuna in India -, la gente ha comprato pochissimi gioielli. I prezzi locali infatti hanno raggiunto cifre da record, circa 31.700 rupie (circa 450 euro) per 10 grammi d'oro. Per stimolare la domanda, i negozianti hanno messo in vendita delle carte da gioco placcate in oro, il cui costo si aggira intorno alle 835 rupie (circa 12 euro). "Giocare a carte - spiega Malhotra, un venditore - è tipico del Diwali, così come comprare dell'oro. Così, a un prezzo molto basso è possibile per chiunque rispettare la tradizione".

In tutto il mondo le comunità indù, sikh e giainista festaggiano il Diwali, ma le celebrazioni che avvengono in India sono le più spettacolari. Eppure, quest'anno la festa delle luci è stata un po' meno "indiana", e molto più cinese. Secondo uno studio della Associated Chambers of Commerce and Industry di New Delhi, le importazioni di oggetti e decorazioni "made in China" sono aumentati del 45% rispetto allo scorso anno. Complice di questo l'inflazione, ormai vicina al 7%. L'alto costo dei materiali - dalla carta alle colorazioni - ha costretto gli artigiani indiani ad alzare i prezzi dei loro prodotti. Così, se a Pechino un filo di 100 lanterne costa tra le 40 e le 60 rupie (circa 0,50-0,85 euro), in India costa tra le 80 e le 100 rupie (circa 1-1,4 euro). 

 

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