L’Egitto blocca l’"esodo" dei palestinesi a Rafah
Fino a stamattina la polizia di frontiera aveva permesso il passaggio di 350mila persone spinte ad oltrepassare la frontiera in cerca di cibo e benzina. Oggi, invece, Mubarak ordina di fermare auto e persone che entrano illegalmente dai varchi creati ieri nel muro lungo il confine. L’Alta Corte israeliana esaminerà domenica le istanze di alcune associazioni circa l’embargo a Gaza.
Rafah (AsiaNews/Agenzie) – Le forze di sicurezza egiziane stanno fermando le centinaia di auto palestinesi, che per il secondo giorno consecutivo varcano il muro di confine di Rafah in cerca di cibo, medicine e carburante. La tensione è salita gradualmente da stamattina e si sono verificati scontri e tafferugli tra gli agenti e i cittadini di Gaza "in fuga". Da ieri oltre 350mila persone, secondo l’Onu, hanno attraversato il valico entrando in Egitto dai varchi aperti durante la notte. La gente fa ritorno con generi alimentari, taniche di benzina e medicine. Un esodo determinato dalla recente morsa israeliana su Gaza, che ha messo in ginocchio la popolazione della Striscia. Fino ad oggi il Cairo aveva scelto una linea neutrale, permettendo l’ingresso dei palestinesi senza fare opposizione.
Ora, riferiscono testimoni, la polizia egiziana percuote i veicoli con manganelli e ordina alla gente di fare ritorno a Gaza. Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha ordinato alla polizia di frontiera di arrestare ogni persona che attraversi illegalmente il confine. Solo poche ore prima il portavoce del ministro degli esteri aveva annunciato che il valico di Rafah sarebbe rimasto aperto in quanto si è davanti ad una “crisi umanitaria”.
Ieri Hamas, al governo nella Striscia, ha chiesto un incontro “urgente” con i rappresentanti di Egitto e Autorità nazionale palestinese (Anp) per studiare misure di controllo congiunto a Rafah. L’Anp ha però rifiutato la proposta denunciando l’intenzione del gruppo islamico di volere, con iniziative come quella dell’abbattimento del muro, mettere in imbarazzo gli egiziani e portarsi dietro il mondo arabo solo per i suoi “ottusi” fini personalistici.
Khaled Mashaal, leader del movimento con sede in Siria, ha fatto appello alle nazioni arabe perché si impegnino nel mettere fine al boicottaggio internazionale del governo Hamas e cancellare l’embargo sulla Striscia.
E proprio riguardo il blocco, alcune organizzazioni israeliane e palestinesi hanno presentato istanze all’Alta corte israeliana, che sulla questione ha convocato un'audizione urgente per il prossimo 27 gennaio.
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