L’Arabia Saudita non aumenterà la produzione di greggio più del previsto
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – L’Arabia Saudita, maggior produttore mondiale di petrolio, non intende per ora accrescere la produzione più del previsto. In una serie di dichiarazioni, le autorità di governo, compreso il re, hanno ribadito che non lo “reputano necessario”, nonostante le insistite richieste dei Paesi grandi consumatori.
Il ministro saudita per l’Energia, Ali Naimi, di recente ha chiarito che il Paese ora produce “intorno a 9 milioni di barili di greggio al giorno e raggiungerà una capacità produttiva di 12,5 milioni di barili nel 2009”, ma “non prevede” ulteriori aumenti. “Questa è la nostra disponibilità. Per quanto a mia conoscenza, secondo tutte le proiezioni, almeno fino al 2020 non sarà richiesta una produzione maggiore”.
Ma le previsioni dell’Agenzia internazionale per l’energia, cui partecipano i Paesi grandi consumatori, dicono, al contrario, che per coprire la domanda per il 2030 i principali Paesi produttori, riuniti nell’Opec, dovranno aumentare la produzione di almeno 11,5 milioni di barili al giorno. E questo nell’ipotesi che abbiano pieno successo le attuali iniziative per lo sfruttamento di energie rinnovabili e per un uso più efficiente del petrolio.
Stati Uniti e altri grandi importatori insistono perché l’Arabia porti la produzione a 15 milioni di barili al giorno, anche per contenere gli aumenti del prezzo del petrolio, che è giunto a quasi 117 dollari al barile e non mostra di volersi fermare. Fonti ufficiali dicono che la Russia, secondo maggior produttore mondiale, ha raggiunto il suo attuale massimo, con 10 milioni di barili.
Molti esperti ipotizzano che i giacimenti di Riyadh non siano ormai tali da consentire un forte aumento della produzione. Ma fonti ufficiali saudite dicono che i giacimenti hanno grandi risorse ma le vogliono far durare ancora per decine di anni.