L’AIEA non conferma che la Siria progettava l’atomica
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Le tracce di uranio trovate nel sito siriano bombardato da Israele lo scorso anno non sono una prova sufficiente di attività nucleari da parte di Damasco. Lo ha affermato il 17 novembre Mohamed ElBaradei, capo dell’AIEA, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, che conferma il ritrovamento di uranio ma non parla di un programma di arricchimento. Diverso il parere del governo americano, secondo il quale il sito bombardato celava un reattore nucleare segreto, ormai pronto per l’uso e realizzato grazie all’aiuto fornito dalla Corea del Nord.
Il capo dell’AIEA, intervenuto a margine di un vertice sull’economia a Dubai, ha inoltre aggiunto che entro la fine della settimana verrà pubblicato un rapporto sulle attività nucleari siriane, specificando che non si tratta di un documento “conclusivo” perchè c’è ancora molto su cui lavorare.
Egli invita inoltre Siria e Israele a collaborare per fare piena luce sulla vicenda: “Abbiamo bisogno di maggiore collaborazione dalla Siria… Abbiamo bisogno di maggiore collaborazione anche da parte di Israele”, aggiunge ElBaradei che assicura di “prendere molto sul serio la questione” e chiede “maggiore trasparenza” da Damasco.
La scorsa settimana il ministro siriano degli esteri Walid Muallem si è detto “sbalordito” dalle voci secondo le quali gli ispettori dell’agenzia atomica avrebbero scoperto materiale atomico segreto nel sito di Al-Kibar (nella foto), distrutto da un raid aereo israeliano nel settembre del 2007.