Luterani russi sospettati di “terrorismo”. Ignoranza religiosa della polizia
Con mitragliatrici e provvisti di cani, 11 poliziotti hanno condotto un’ispezione di sicurezza contro “possibili terroristi” durante una cerimonia nella chiesa luterana di san Giorgio a Kaluga. Le forze dell’ordine combattono “l’estremismo religioso” di protestanti e Testimoni di Geova, ma sono ignoranti sui credo e sui diritti umani.
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – In nome della sicurezza e della persecuzione di attività estremiste, in Russia la polizia continua a minare la libertà religiosa di comunità come quella evangelica e dei Testimoni di Geova.
Il 28 febbraio a Kaluga, alcuni agenti armati e accompagnati da cani hanno fatto irruzione nella parrocchia di San Giorgio, degli evangelici luterani, durante una funzione religiosa. La chiesa era stata appena consacrata. A riportare la notizia, con testimonianze dei presenti, è il sito internet luther.ru.
Gli undici agenti sono entrati in parrocchia mentre l'arcivescovo Joseph Baron stava ordinando il pastore Dmitry Martyshenko e hanno sbarrato l'ingresso ai fedeli ancora fuori. Secondo il comandante della squadra, “c'erano segnali che terroristi si riunivano nella chiesa e distribuivano letteratura estremista”. I pastori presenti in chiesa hanno cercato di spiegare che la Bibbia e i libri della confessione augustana non hanno nulla a che fare con la “letteratura estremista”, ma gli agenti non hanno voluto sentire ragioni. Il pastore Martyshenko ha già scritto una lettera di denuncia al plenipotenziario per i diritti umani con in copia l'amministrazione locale di Kaluga.
L'azione violenta della polizia dimostra, secondo alcuni esperti, la pericolosità di una totale mancanza di preparazione in materia religiosa nei corpi di polizia. Il professor Anatoly Pchelintsey del Centro slavo per la legalità spiega che il ministero russo degli Interni ha formato una struttura speciale per combattere l'estremismo, il Centro E, ma il personale che vi lavora non sa nulla di attività e organizzazioni religiose, ne tanto meno conosce la posizione della Corte europea per i diritti umani in materia. Secondo Pchelintsey, sono gli agenti di polizia e non i luterani a rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica.
Le comunità evangeliche sono note per il loro aggressivo proselitismo anche in zone di guerra. Nella Federazione russa, d’altro canto, la Chiesa ortodossa è da sempre molto attenta a tutelare la sua sfera d’influenza contro ogni forma di proselitismo. Nel novembre scorso il ministero della Giustizia ha proposto emendamenti alla legge federale sulla “Libertà di coscienza e le organizzazioni religiose” che, se approvati,vieteranno agli evangelici di pregare senza un’autorizzazione e di contare tra i loro membri, persone “con la fedina penale sporca”.
Come gli evangelici anche i testimoni di Geova nella Federazione russa si trovano ad affrontare azioni che, dietro la giustificazione della lotta all'estremismo, hanno sempre più il carattere della persecuzione. Ultimo episodio è quello dell'arresto nella provincia di Mosca, il 12 marzo, di Yury Gusev, colpevole di trasportare nella sua auto del materiale della comunità, ritenuto “letteratura estremista”.
Arresti, interrogatori e denunce penali ai danni dei Testimoni di Geova, tacciati come “setta” dalle “attitudini non amichevoli verso le altre Chiese”, sono diventate sistematiche in molte regioni della Federazione. Con probabilità le autorità non gradiscono alcune pratiche dei fedeli come l’obiezione di coscienza verso il servizio militare, il rifiuto all’uso delle armi, la rinuncia alle trasfusioni di sangue e la richiesta di dedizione totale degli adepti alla vita della comunità.
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