Lo sciopero degli insegnanti mette a rischio il futuro degli studenti nepalesi
Kathmandu (AsiaNews) – I continui scioperi degli insegnanti nepalesi, che chiedono maggiore tutela, stanno colpendo seriamente i 7,6 milioni di studenti del Paese, compresi gli oltre 30mila studenti cattolici di diverse scuole missionarie. L’unione degli insegnanti, l’ Education Republican Forum (Nerf) affiliata al partito comunista nepalese, e altre organizzazioni hanno infatti proclamato uno sciopero a oltranza e più di 35mila scuole - pubbliche, private, delle comunità e delle missioni - sono rimaste chiuse.
Gli insegnanti chiedono un lavoro sicuro, contratti a tempo indeterminato, aumento degli stipendi. Sono infatti molte le scuole private che non firmano contratti e pagano salari bassi. Il preside della scuola S. Xavier, padre William Bill Rabinson, che si è impegnato per migliorare l’educazione del Paese, è molto preoccupato e ha detto “Bisogna pensare al futuro degli studenti. Dobbiamo riuscire a risolvere i crescenti problemi con un dialogo pacifico”. Carole Shrestha, studentessa della S. Mary, chiede “perché tra tutti gli scioperi fatti non ce ne è uno che riguardi il futuro di noi studenti?”
Il governo ha cercato di intervenire invitando ieri gli scioperanti a trattare con un portavoce del ministro dell’educazione, ma gli insegnanti hanno rifiutato rispondendo che sono disposti a dialogare con il ministro, ma non con un suo portavoce. Un esponente dell’unione degli insegnanti, Baburam Timilsina, ha detto “Il Nerf non si fermerà fino a quando il governo non garantirà un contratto e uno stipendio più elevato agli insegnanti del Nepal”.
Oggi è in programma una manifestazione davanti all’ufficio del primo ministro. Intanto i presidenti della Private and Boarding Schools` Organization of Nepal (Pabson) e della National Private Boarding Schools` Organization of Nepal (N-Pabson) hanno già incontrato il primo ministro Girija Prasad Koirala. Dopo l’incontro il presidente della Pabson, Umesh Shrestha, ha così riferito “Il primo ministro è seriamente preoccupato. Stiamo facendo di tutto per arrivare al più presto a una soluzione pacifica”.
26/04/2019 10:58