21/08/2007, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Lo Stato aveva previsto il disastro delle miniere di Xintai

Da giorni diversi organi ufficiali avevano indicato il rischio di inondazioni. Ci vorranno 40 giorni per pompare fuori l’acqua, mentre sono minime le speranze di salvare i 181 minatori intrappolati. Ora il governo vieta di lavorare in miniera con piogge forti, ma non spiega perché non sia stato fatto prima.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Continuano, con sempre minori speranze, le ricerche dei 181 minatori intrappolati dal 17 agosto nelle due vicine miniere di carbone di Huayuan e Minggong a Xintai, provincia orientale di Shandong, allagate in seguito a forti piogge nella zona. Cresce intanto la polemica per un disastro previsto che nessuno ha voluto impedire.

Dalle miniere sono stati pompati fuori circa 7mila metri cubi d’acqua ogni ora, ma si stima che nei cunicoli si siano raccolti circa 12 milioni di metri cubi d’acqua, dopo che il fiume Wen, ingrossato per le forti piogge, ha travolto circa 50 metri di argine e invaso la zona. Occorreranno 40 giorni per pomparli fuori. Un minatore in pensione spiega al quotidiano South China Morning Post che nella miniera Huayuan si lavora fino a 860 metri di profondità e che non ci sono luoghi dove ripararsi. “Chi non riesce a scappare subito – dice – non avrà una seconda possibilità”. Aggiunge che qui nel 2005 c’è già stata un’inondazione meno grave, ma tutti sono riusciti a fuggire fuori.

Proprio il giorno prima del disastro, il 16 agosto, in un incontro sulla sicurezza nelle miniere era stato sottolineato il rischio di inondazioni nella zona di Xintai, conseguenti alle forti piogge stagionali. Da giorni il sito web ufficiale dell’ufficio per la sicurezza delle miniere dello Shandong evidenziava il rischio di inondazioni “specie nelle zone vicino fiumi e laghi e nei bassipiani” e ammoniva l’immediata necessità di “adottare misure preventive”.

Ora Zhang Dekuan, portavoce del governo dello Shandong, spiega che solo una volta in 70 anni l’acqua ha raggiunto livelli simili. Ma ci sono voluti quasi due giorni solo per riparare gli argini, con la televisione nazionale che ha mostrato centinaia di soldati ammassare sacchi di sabbia, alberi abbattuti e persino camion nel tentativo disperato di ripristinare gli argini e fermare l’acqua che continuava a scendere nella miniera. Il disastro poteva essere maggiore, dato che nei cunicoli c’erano 756 minatori e in centinaia sono riusciti a fuggire.

Ieri Pechino ha ordinato a tutte le miniere di carbone nelle zone più basse e a rischio di inondazione di fermarsi quando ci sono forti piogge e l’Amministrazione statale per la sicurezza del lavoro ha ordinato a tutte le miniere di monitorare le strutture e rinforzare i cunicoli. Intanto l’agenzia statale Xinhua ha ricordato che le miniere vicine a fiumi e laghi avrebbero dovuto dotarsi di speciali manufatti antiinondazione e restare in contatto con gli osservatori locali per il controllo inondazioni.

Ma la tragedia (che rischia di essere la seconda più grave dal 1949, dopo i 214 minatori uccisi da un’esplosione a Fuxin, nel Liaoning, nel 2005) arriva dopo una serie di gravi incidenti per inondazioni e cattivo tempo nelle ultime settimane. Due settimane fa un’inondazione ha intrappolato 69 minatori sottoterra nella contea di Shan, nell’Henan, salvati dopo oltre 3 giorni con molta fortuna ma con grande clamore sui media nazionali.

Pechino in genere biasima e punisce i funzionari locali perché non applicano le misure di sicurezza e lasciano aperte migliaia di miniere insicure, per l’elevata domanda di carbone nel Paese. Ma la miniera Huayuan era in regola con le licenze e molto importante (produce 750mila tonnellate di carbone l’anno).

In Cina ci sono stati 4.746 morti per incidenti nelle miniere del 2006, ma secondo lo stesso Beijing Times sono stati oltre 7mila, rispetto ai 43 morti negli Stati Uniti.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pechino ammette: il disastro delle miniere di Xintai "poteva essere evitato”
22/08/2007
Un’altra tragedia annunciata: dispersi 69 minatori per un’inondazione
30/07/2007
Miniere di carbone nel nordest cinese: 51 morti
06/05/2005
Sono 171 i morti a Dongfeng; Wen ammette "caos e pericolo" nelle miniere di carbone
06/12/2005
Sale a 166 il numero dei morti nella miniera dell'Heilongjiang
02/12/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”