13/04/2007, 00.00
SRI LANKA
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Lo Sri Lanka ha sempre più sete di energia

di Melani Manel Perera
Con finanziamenti esteri Colombo avvia numerosi progetti per soddisfare il bisogno di energia elettrica: iniziata la seconda fase di costruzione della centrale idroelettrica Upper Kotmale da 150 MW. Ma le priorità del governo sono due controverse centrali a carbone sostenute da India e Cina.
Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka ha sempre più bisogno di energia, necessaria a sostenere lo sviluppo di un moderno sistema di infrastrutture. Per soddisfare questa sete il governo sta portando avanti numerosi progetti, anche se alcuni non trovano il consenso della popolazione, preoccupata delle ricadute sul piano ambientale. È recente, il 9 aprile, l’avvio della seconda fase del progetto Upper Kotmale, finanziato da Colombo e Tokyo. Si tratta della costruzione di una centrale idroelettrica a Niyamgamdara, che aggiungerà alla rete elettrica nazionale 150 MW. Il costo ammonta a 350 milioni di dollari, di cui 280mila dollari sono arrivati dal Giappone, che ora ha intenzione di estendere il suo aiuto concedendo prestiti a tasso favorevole al governo.
 
Secondo Seneviratne, ministro dello Sri Lanka per l’Energia, la centrale idroelettrica Upper Kotmale sarà un traguardo importante per la nazione e “una benedizione” per la città e l’area di Talawakelle (dove sorge il progetto). A suo dire grazie alla centrale “si costruiranno nuove infrastrutture, scuole, strade e cinema e sarà garantita la fornitura elettrica e di acqua potabile”. Dal canto loro i partner nipponici del progetto, MAEDA Corporation, ribadiscono l’impegno per potare a termine entro il 2010 il grande progetto, definito “simbolo della forte amicizia tra Sri Lanka e Giappone”.
 
L’ Upper Kotmale è tra le priorità della politica energetica del governo  insieme alla controversa centrale elettrica a carbone a Norochcholai (300MW); costruita in joint venture con una compagnia cinese, sarà la prima nel suo genere in Sri Lanka. È però fortemente osteggiata dalla popolazione locale, che punta il dito contro i danni ambientali provocati dalle emissioni di anidride carbonica. Tra gli altri progetti in cantiere, vi è una seconda centrale a carbone (500 MW) a Trincomalee, per la cui costruzione è stato firmato un accordo con l’India il 29 dicembre 2006.
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