Liu Xiaobo, Tokyo “auspica” una veloce liberazione
Naoto Kan cita i legami bilaterali fra le due nazioni, che “stanno tornando al livello originale”, e sottolinea di agire “in nome degli interessi della nazione”. Intanto in Cina proseguono gli arresti contro i dissidenti.
Pechino (AsiaNews) – Dopo Stati Uniti, Unione Europea, Francia e Germania anche il Giappone scende in campo per la liberazione di Liu Xiaobo, il dissidente cinese autore di Carta 08 insignito del premio Nobel per la pace. Il premier giapponese Naoto Kan ha detto questa mattina che “sarebbe auspicabile che la Cina liberi [Liu Xiaobo] velocemente”.
Parlando davanti a una Commissione del Parlamento, Kan ha dichiarato: “Le relazioni fra Cina e Giappone stanno tornando al livello originale, a un miglioramento dei legami strategici benefico per entrambi. In questa situazione [...] la mia posizione è quella di agire tenendo in considerazione gli interessi nazionali, oltre che le mie opinioni personali”.
Pechino continua a contestare le “interferenze” dei governi stranieri nella questione. Il portavoce del ministero cinese degli Esteri Ma Zhaoxou, ieri, ha dichiarato: “Alcuni governi ed esponenti politici stranieri hanno sostenuto il premio Nobel a Liu Xiaobo. Mi chiedo cosa stiano tentando di fare: obiettano al percorso di sviluppo intrapreso dalla Cina, al sistema politico cinese?”.
Liu, professore universitario, è stato condannato lo scorso Natale a 11 anni di prigione per “sovversione contro lo Stato”: la sua vera colpa è quella di aver scritto Carta 08, manifesto democratico che chiede a Pechino il lancio di vere riforme sociali, e una serie di 6 articoli a sostegno della società civile.
Il governo cinese considera l’assegnazione del Nobel a Liu “un’oscenità”, e ha lanciato una serie di arresti a tappeto contro i dissidenti per evitare manifestazioni a suo favore. Secondo Ran Yunfei, attivista per i diritti umani del Sichuan e blogger, sono molti gli oppositori arrestati; inoltre, il governo ha chiuso diversi forum cinesi che trattanto argomenti relativi alla democrazia.
Pu Zhiqiang, avvocato e leader del movimento democratico che partecipò anche ai moti di Tiananmen, è stato arrestato. Su Twitter, il dissidente ha scritto: “Da domenica le mie libertà sociali sono state illegalmente ristrette dalla polizia. Sono stato punito per aver continuato a parlare con i media internazionali. Ora sono seguito dalla polizia, che mi ha rinchiuso in una piccola casa di Fengtai”.
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