Liu Xia torna su internet: “Siamo ostaggi, abbandonati da tutti”
Liu Xiaobo, 55 anni, è famoso in tutto il mondo per aver redatto e distribuito “Carta 08”, un manifesto democratico che chiede riforme politiche e sociali al governo cinese. Dopo la pubblicazione del testo, è stato arrestato e condannato a 11 anni di reclusione per “sovversione anti-statale”. Alcuni mesi dopo, in ottobre, il Comitato per il Nobel di Oslo ha annunciato di averlo insignito del Premio per la pace: alla cerimonia di consegna, la sua sedia è rimasta vuota.
La famiglia del dissidente ha subito lun trattamento analogo. Liu Xia non esce di casa da quasi cinque mesi e le sue comunicazioni sono limitatissime. Dal 16 dicembre al marito è stato persino vietato qualsiasi incontro con i propri familiari, nonostante la legge cinese garantisca le visite mensili ai carcerati. La moglie è riuscita invece a contattare un amico su internet lo scorso giovedì, giorno della Lanterna (l’ultimo giorno del Capodanno lunare).
Per un totale di cinque minuti di conversazione, riportate dal Washington Post, Liu ha detto all’amico Hu Ping di sentirsi “miserevole” e “un ostaggio”. Ha concluso con amarezza: “Non vedo più lui [riferito al marito in galera] e credo che nessuno possa più aiutarci”.
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