22/09/2005, 00.00
SIRIA - LIBANO
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L'inchiesta sull'assassinio di Hariri arriva a Damasco

La Commissione di inchiesta Onu vuole ascoltare personalità politiche e della sicurezza siriane. Scossoni sull'economia.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Detlev Mehlis, magistrato tedesco a capo dell'inchiesta Onu sull'uccisione dell'ex premier libanese Rafic Hariri, è giunto 2 giorni fa a Damasco per ascoltare "come testimoni" gli ex responsabili dei servizi di sicurezza siriani in Libano.

Le indagini si svolgono nel più stretto riserbo in una località collinare (sconosciuta) che si affaccia sul lago Zarzar, in prossimità della frontiera con il Libano. Secondo alcune fonti la commissione Onu punta ad ascoltare il generale Rustum Ghazale, ultimo capo siriano dei servizi segreti in Libano, 2 suoi stretti collaboratori e Ghazi Kenaan, attuale ministro degli Interni. Mehlis avrebbe chiesto di poter ascoltare anche Maher Assad e Asaf Shawkat, fratello e cognato del presidente siriano e rispettivamente al comando della Guardia presidenziale e dell'intero apparato d'intelligence nazionale.

"Come annunciato – scrive Fayez Sayegh, direttore di Al Sawra, quotidiano del Baath (partito al potere in Siria da oltre 40 anni) - la Siria si e' impegnata ad accogliere Mehlis e a cooperare seriamente per tutto ciò di cui vuole discutere con i responsabili siriani". A Damasco, molti osservatori ritengono tuttavia che la collaborazione della Siria potrebbe venire meno se Mehlis dovesse richiedere l'incriminazione formale delle persone che, al momento, vengono ascoltate solo come testimoni. In Libano l'inchiesta ha per ora condotto all'arresto di 3 ex responsabili filo-siriani della sicurezza, insieme a un parlamentare filo-siriano.

Il timore per le possibili conseguenze degli sviluppi dell'inchiesta Onu ha provocato nel Paese una corsa al dollaro: Damasco ha dovuto ritoccare il tasso di cambio ufficiale della sterlina siriana, parificandolo a quello del mercato nero, per evitare inflazione e contraccolpi sulla moneta nazionale. Secondo il quotidiano An Nahar l'arrivo di Mehlis ha provocato "ansia" nella popolazione e "una corsa al dollaro". Abdullah Dardari, vice premier con delega per le questioni economiche, ha annunciato che il tasso di cambio è ora a 54 sterline per un dollaro, appena un punto al di sotto di quello al mercato nero.

Dardari sottolinea che la misura e' stata decisa per "allentare le pressioni sulla moneta nazionale" e che "la Siria non ha nulla da temere dall'inchiesta sull'uccisione di Hariri". "E' per questo – dice il politico - che abbiamo accettato di cooperare con l'Onu. Quando la verità emergerà i nostri interessi saranno meglio tutelati anche in campo internazionale".

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