Libia, i liberali in testa alle prime elezioni democratiche dopo 40 anni di regime
Tripoli (AsiaNews)- La National Forces Alliance, coalizione dei partiti e candidati liberali guidata dall'ex premier Mahmoud Jibril è la prima forza politica della Libia del dopo Gheddafi. E' quanto emerge dai primi dati delle elezioni per l'Assemblea costituente avvenute lo scorso 7 luglio. La formazione dell'ex leader del Consiglio nazionale di transizione ha sconfitto il Justice and Construction Party, Fratelli musulmani, nelle città di Tobruk e Derna, finora roccaforti degli islamisti, che hanno vinto ha Sabhi. I dati su Tripoli e Bengasi verranno resi noti nei prossimi giorni.
Secondo gli analisti, Jibril ha beneficiato dal suo ruolo di spicco nella lotta contro Gheddafi. I libici lo considerano l'uomo giusto a cui affidare il Paese, soprattutto per i suoi contatti nelle alte sfere dell'economia.
Nonostante i pronostici di una ennesima vittoria degli islamisti, autoproclamatisi fautori della caduta di Gheddafi, i Fratelli musulmani hanno raccolto pochi voti e in molti casi la loro campagna elettorale è stata ostacolata dalla popolazione. Fonti locali spiegano che in queste elezioni è emerso lo spirito nazionalista libico. Gli islamisti o i "barbuti", come vengono definiti, suscitano sospetti fra la popolazione che li considera troppo legati ai loro alleati egiziani.
Il successo di Jibril non si traduce però in un'automatica maggioranza in Assemblea. Infatti, ai candidati nelle liste dei partiti sono stati riservati solo 80 seggi su 200. I restanti andranno agli indipendenti e gli esperti prevedono una vera e propria battaglia fra nazionalisti, liberali e islamisti, che contano sulla singola preferenza per vincere in Cirenaica, luogo dove è nata la rivolta contro Gheddafi.
Abu Bakr Abdel-Gader, candidato indipendente per il distretto delle Montagne occidentali, sottolinea che gli islamisti gli hanno fatto molte offerte per unirsi a loro. "Io ho rifiutato - racconta - non ho combattuto la rivoluzione e raccolto il sangue dei martiri per permettere agli islamisti di prendere il potere e isolarci dalla modernità". "I libici - continua - sono pronti per sperimentare le democrazia e hanno una visione del mondo liberale e moderata".