Libia, i giovani di Bengasi marciano contro la violenza e il terrorismo
Bengasi (AsiaNews) - Nella giornata di proteste indette in diversi Paesi musulmani contro il video blasfemo su Maometto e le vignette satiriche francesi, i giovani libici (nella foto) si schierano contro il terrorismo e la violenza. A Bengasi, teatro dell'attacco all'ambasciata Usa, costato la vita al diplomatico Christopher Stevens, il Libyan Youth Movement ha organizzato una marcia pacifica di migliaia di persone per contrastare le proteste organizzate dagli islamisti davanti ai consolati occidentali. I giovani membri del movimento chiedono la fine del terrorismo e invitano le milizie islamiste responsabili dell'attacco al consolato di abbandonare le armi ed entrare a far parte dell'esercito regolare. Durante la marcia, i manifestanti hanno anche cantato slogan in favore della sicurezza, accusando la polizia di essere ostaggio dei guerriglieri.
Intanto proseguono in Pakistan ed Egitto le proteste anti-occidentali, iniziate lo scorso 12 settembre con la diffusione del film "L'Innocenza dei Musulmani". In Pakistan, la "giornata di amore per il profeta" indetta dal governo ha dato adito a scontri violenti a Karachi e a Peshawar, dove i manifestanti hanno assaltato un cinema. A Islamabab le autorità hanno schierato l'esercito, dopo gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti durante la notte. Fino ad ora non sono state attaccate chiese o edifici cristiani o di altre minoranze religiose.
In Egitto, centinaia di islamisti si sono radunati dopo la preghiera del venerdì davanti all'ambasciata francese al Cairo per protestare contro le vignette satiriche su Maometto pubblicate lo scorso 19 settembre dal settimanale Charlie Hebdo. Ieri, Parigi ha ordinato la chiusura degli uffici diplomatiche e delle scuole francesi al Cairo e in altri 19 Paesi.
P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, racconta che "fino ad ora la situazione è calma - afferma p. Greiche - i salafiti hanno invitato i loro membri a manifestare in modo pacifico. Tuttavia, si teme l'intrusione di gruppi violenti che sfruttano spesso le manifestazioni per provocare il caos e scontrarsi con le forze dell'ordine". Per ordine del presidente egiziano Morsi impegnato in una vista alle sede delle Nazioni Unite, anche i Fratelli Musulmani hanno disertato la manifestazione.
"La popolazione musulmana vuole dare un'immagine diversa dell'islam - sottolinea il sacerdote - sui giornali egiziani sono comparsi molti articoli critici nei confronti dell'assalto all'ambasciata Usa del 12 settembre scorso. Secondo molti leader politici e religiosi, le immagini di odio anti-occidentale apparse sulle reti di tutto il mondo sono una ghiotta pubblicità per gli autori del film anti-islamico e dei detrattori della religione musulmana". Gli stessi Fratelli Musulmani hanno raccolto l'invito del Primo ministro francese Jean-Marc Ayrault che al posto di manifestazioni violente ha consigliato un'azione legale nei confronti del giornale satirico francese. Ieri, Abdel-Moneim Abdel-Maqsoud, avvocato membro della fratellanza ha annunciato la formazione di un gruppo di legali francesi ed egiziani per valutare il reato di incitamento all'odio interreligioso commesso dai responsabili di Charlie Hedbo.
Anche la Tunisia degli islamisti di Ennahda (Fratelli musulmani) si oppone alle manifestazioni di odio anti-occidentale. Dopo gli annunci di nuovi cortei da parte dei salafiti le autorità di Tunisi hanno vietato qualsiasi manifestazione nel centro della città. Da ieri l'esercito presidia le sedi diplomatiche e gli istituti scolastici stranieri. (S.C.)