Libertà di educazione: campagna sui giornali di mons. Zen
Il governo sfugge al confronto e ai chiarimenti
Hong Kong (AsiaNews/SCMP) Nuova campagna del capo della chiesa cattolica di Hong Kong contro i tentativi del governo di controllare le strutture scolastiche. In 6 giornali del territorio sono apparsi grossi inserti pubblicitari a difesa della libertà di educazione, con pesanti critiche al governo e al capo del settore educativo, il prof. Arthur Li Kwok-cheung . Mons. Zen accusa Li di no rispondere a tutte le domande di chiarimento che vari organismi hanno posto al governo e di non consultarli a sufficienza.
Secondo il vescovo, la legge sull'educazione, l' Education (Amendment) Bill 2002, serve per rafforzare il controllo del governo sulle scuole, delegando la gestione sui contenuti educativi a comitati rappresentativi di genitori, studenti e corpi sociali. Essi però toglierebbero potere decisionale ai responsabili ultimi della scuola (i cosiddetti school sponsoring bodies).
Per mons. Zen il governo cerca di emarginare i responsabili educativi dalle scuole, perché toglie ogni garanzia che i comitati "rispettino la filosofia e la missione degli sponsoring bodies".
Negli inserti apparsi sui giornali il vescovo spiega che egli non è contrario alla democratizzazione della scuola, ma deve essere salvata la responsabilità ultima di chi offre la proposta educativa.
Mons. Zen ha proposto molte volte un dibattito pubblico con Arthuri Li e con Fanny Law (rispettivamente capo e segretario permanente del Ufficio governativo per l'educazione), ma nessuno dei due ha mai accettato il confronto.
Ieri al Legco (il parlamento di Hong Kong) ci doveva essere una sessione sull'educazione. Arthur Li avrebbe dovuto spiegare la nuova legge e rispondere alle preoccupazioni dei parlamentari. Ma 4 ore prima dell'incontro ha cancellato l'invito per altri impegni nel governo.