Libero dopo quattro mesi un cristiano accusato di blasfemia
di Qaiser Felix
Shahid Masih, 17 anni, era accusato di aver strappato alcune pagine di un libro sacro. Dopo mesi in cella di isolamento, la Corte lo libera per mancanza di prove.
Faisalabad (AsiaNews) – La Corte distrettuale di Faisalabad ha rilasciato ieri su cauzione Shahid Masih, 17 anni, cristiano arrestato quattro mesi fa con l’accusa di blasfemia. Prima della liberazione, il giudice ha ordinato il versamento di 100mila rupie (circa 1300 euro) come “garanzia” per la scarcerazione.
Masih era stato arrestato l’11 settembre scorso con l’accusa di aver strappato alcune pagine di un tafseer, libro che spiega i versi del Corano. Il pubblico ministero l’aveva incriminato secondo i termini dell'art. 295 comma B del Codice penale - noto come Legge sulla blasfemia - che prevede l'ergastolo per chiunque dissacri i testi sacri dell'islam.
La norma prevede sanzioni più leggere per chi “offende il mondo musulmano”, ma viene utilizzata di continuo come mezzo per regolare questioni private e colpisce sia musulmani che cristiani.
L’accusa era stata presentata da Arshad Masood, medico che opera in una clinica vicino a casa del ragazzo. Secondo il dottore, “di notte, quando nessuno poteva vedere, il ragazzo è entrato nella struttura dove lavoro ed ha strappato il mio libro”.
Khalil Tahir, avvocato difensore, dice ad AsiaNews: “Il giudice ha capito che le prove erano troppo deboli e soprattutto che il medico ha accusato il ragazzo per motivi personali. Ringrazio Dio che un innocente sia stato liberato. Stasera, dopo troppo tempo, Masih potrà dormire nella sua casa dopo 4 mesi di isolamento in carcere”.
Munawar Masih, il padre di Shahid, aggiunge: “Sono molto felice per questa decisione dei giudici. Le nostre preghiere sono state esaudite e noi siamo grati a Dio ed all’avvocato che ha lottato con noi. Il problema ora è mia moglie, che ha subito un trauma nervoso a causa di queste accuse e non si è ancora ripresa”.
Munawar accusa anche “alcune organizzazioni non governative, che hanno sfruttato la nostra situazione promettendo di aiutarci e sono sparite nel nulla”.
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