Libano: folla assedia il parlamento, Karame si dimette
Beirut (AsiaNews) Dopo una giornata di sciopero generale e manifestazioni di piazza i libanesi esultano per le dimissioni del governo filo-siriano di Omar Karame. L'annuncio delle dimissioni è arrivato ieri in serata, subito dopo la riapertura della sessione parlamentare, che discuteva la morte dell'ex primo ministro Rafic Hariri. Omar Karame ha rassegnato le dimissioni "per non intralciare le indagini" sull'omicidio dell'ex premier.
Migliaia di persone, cristiane e musulmane, erano già raccolte al centro di Beirut dalla notte precedente. Infrangendo il divieto del governo hanno partecipato alla dimostrazione di ieri indetta dall'opposizione in onore di Hariri, ucciso in un attentato il 14 febbraio. Opposizione e comunità internazionale ritengono la Siria tra i mandanti dell'assassinio. Il governo Karame era al potere dall'ottobre 2004.
In piazza dei Martiri, simbolo della protesta libanese, i deputati dell'opposizione con la bandiera nazionale si sono trovati accanto ai giovani, che da giorni hanno allestito una tendopoli vicino alla tomba di Hariri. Il leader druso Walid Jumblatt, ha ribadito la volontà dell'opposizione di continuare la battaglia pacifica fino all'applicazione dell'accordo di Taef, che chiede il ritiro delle truppe siriane dal Libano. L'opposizione chiede anche la rimozione dei capi dei servizi segreti e dei responsabili della sicurezza.
Il ministro dell'Interno, Suleiman Frangieh, ha approvato la decisione di Karame. Parlando ad AsiaNews Frangieh ha annunciato di voler rimanere fuori dal nuovo governo affermando la necessità di un ritorno alla calma. Secondo il ministro la situazione attuale è "insopportabile"e ha ringraziato "Dio che finora non si siano verificate violenze". "Torno a casa con la coscienza tranquilla" ha concluso.
Nel paese circolano voci sulla possibilità di nominare capo del nuovo governo la sorella di Hariri, Bahia Hariri. Fonti a lei vicine, però, hanno negato questa ipotesi invitando a concentrarsi sulla necessità di far uscire il paese dalla crisi.
Le dimissioni di Karame sono viste con favore dagli Stati Uniti. L'addetto stampa della Casa Bianca, Scott McClellan, ha detto che questo evento fa sperare in nuove elezioni in Libano "libere da ogni interferenza straniera", con riferimento a Damasco. McClellan ha poi annunciato la data ufficiale dell'incontro tra il patriarca maronita, card. Nassrallah Sfeir ed il presidente statunitense George W. Bush, previsto per il 16 marzo a Waghinton. (YH)
30/10/2019 10:05