Libano, chiese e moschee pregano per il papa
Beirut (AsiaNews) Cristiani e musulmani libanesi pregano per il papa, l'amico del Libano. Le notizie sull'aggravarsi delle condizioni di salute del pontefice hanno spinto numerosi fedeli a recarsi in chiesa. In molti piangono. Nelle scuole cattoliche del paese, durante la prima ora di lezione studenti e professori hanno partecipato a una messa per il papa, tanto amato dai libanesi di tutte le confessioni religiose. Molti bambini portano fiori in omaggio alla Madonna di Sarissa, definita anche la madonna del Papa, del "Tutus Tuus".
I media nazionali sono in stato d'allarme: quasi tutti hanno cancellato la programmazione odierna per trasmettere approfondimenti sulla vita di Karol Wojtyla, sulla sua storica visita in Libano nel 1997, la prima di un pontefice in questo paese, oppure interviste con esponenti religiosi e politici.
L'arcivescovo maronita di Beirut, mons. Paul Matar, ha ricordato ad AsiaNews l'importante valore del pensiero del papa e la sua grande testimonianza di fede. Con una lettera mons. Matar ha invitato tutti i religiosi e i fedeli dell'arcidiocesi a pregare per il papa. L'arcidiocesi di Beirut è la più grande del Medio Oriente ed è stata benedetta dal pontefice nel '97.
L'abate Francois Eid, Superiore generale dell'ordine maronita mariamita, ha sottolineato ad AsiaNews "l'irripetibile contributo dato da questo grande papa al progresso dei popoli". Egli ha poi insistito sull'importanza di un'azione pastorale svolta sempre a favore dell'uomo. L'abate ha poi esortato i religiosi dell'ordine maronita della Beata Maria Vergine a elevare "preghiere ferventi" per la stabilizzazione della salute del pontefice.
Oggi, venerdì, durante il loro giorno di preghiera, anche i musulmani in Libano hanno pregato per il papa. Giovanni Paolo II è molto stimato dalla comunità musulmana; egli è il primo papa ad aver una moschea durante la sua storica visita in Siria nel 2001.
Mohamad El Masri, intervistato da AsiaNews ha detto: "Non vogliamo che il papa muoia". La voce di questo ragazzo musulmano racchiude la speranza di tutti i libanesi che attendono ansiosi buone notizie dal Vaticano. (YH)