Liaoning: almeno 203 morti in un'esplosione in miniera
Pechino (AsiaNews/Agenzie) È di almeno 203 morti e 22 feriti il bilancio dell'esplosione avvenuta ieri pomeriggio in una miniera di carbone a Fuxin, città nella provincia di Liaoning, Cina nordorientale. Tredici i minatori ancora intrappolati nel sottosuolo. Zhang Yunfu, vice manager generale del gruppo industria del carbone di Fuxin, ha raccontato che lunedì mattina le operazioni di lavoro si stavano svolgendo secondo la norma, quando alle 14.30 è avvenuta una scossa nella sezione N. 3316 della miniera di Sunjiawan, del gruppo Fuxin.
L'esplosione di gas si è registrata intorno alle 15 a circa 242 metri di profondità. Pronto l'intervento dei soccorsi, mentre sono ancora in corso le indagini sulle cause della tragedia. Autorità del governo provinciale, di Fuxin e di altre dipartimenti di rilievo sono accorse sul luogo dell'incidente.
La produzione annua della miniera di carbone di Sunjiawan è di 1,5 milioni di tonnellate.
L'esplosione di ieri va ad aggiungersi ad una lunga lista di incidenti simili. Meno di 3 mesi fa un'esplosione di gas nella miniera di Chenjiashan, provincia dello Shaanxi, ha ucciso 166 lavoratori. Il mese scorso, il premier cinese Wen Jiabao ha visitato i parenti delle vittime. In quell'occasione il primo ministro ha invitato i quadri politici a prendere provvedimenti per migliorare la sicurezza sul lavoro dei minatori.
Le miniere di carbone in Cina sono notoriamente le più pericolose al mondo. Secondo statistiche ufficiali, nel 2004 sono morte 6.027. Esperti dichiarano che la cifra potrebbe essere più alta visto che alcuni proprietari di miniera pagano i parenti delle vittime per tenerne nascosta la morte.
Gli incidenti sono spesso dovuti alla mancanza dell'equipaggiamento richiesto o all'indifferenza delle norme di sicurezza. Inondazioni e incendi sono episodi che si registrano quasi quotidianamente nelle miniere di carbone cinesi.
Il governo ha promesso più volte di ridurre la carneficina legata a questi incidenti. In molti, però, anche tra le autorità politiche, dichiarano che i deficit energetici che colpiscono tutto il paese spingono le miniere a produrre sempre di più aumentando così il rischio di incidenti.