Lezioni di musica tradizionale per i giovani cattolici del Borneo
di Mathias Hariyadi
Una settimana di corso nella regione di Hulu Kapuas (West Kalimantan) per 35 ragazzi. A Pontianak, capitale della provincia, un corso di canti corali per oltre 200 giovani. Scopo dell’iniziativa: comporre canti tradizionali Dayak, i popoli indigeni del sudest asiatico.
Pontianak (AsiaNews) – Per una settimana, giovani cattolici della remota provincia di West Kalimantan hanno partecipato a lezioni di canto e musica, nel corso delle quali hanno composto canti tradizionali tipici Dayak, i popoli indigeni del sudest asiatico. P. Karl Edmund Prier, gesuita ed esperto del Centro musicale liturgico di Yogyakarta, ha diretto il corso per circa 35 giovani cattolici, provenienti da nove parrocchie sparse in tutta la regione di Hulu Kapuas (diocesi di Sintang). A Pontianak, capitale della provincia, il noto musicista Paul Widyawan ha tenuto un seminario sui canti corali, al quale hanno partecipato oltre 200 ragazzi.
“La risposta dei giovani – racconta il gesuita – è stata grandiosa, qualcosa di unico. Nessuno conosceva i canti tradizionali Dayak, ma hanno chiamato i loro nonni per farseli cantare. Da quelle registrazioni con il cellulare, sono riusciti a comporre almeno 36 canzoni”. I risultati ottenuti dalla settimana di lezioni sono stati oltre ogni aspettativa, perché oggi centinaia di indigeni Dayak non conoscono la loro cultura tradizionale.
L’isola di Kalimantan – conosciuta come Borneo – non è molto popolosa, nonostante sia cinque volte più grande dell’isola di Java. Il termine Dayak indica oltre 200 sottogruppi etnici, con lingue e culture differenti. Oggi, i Dayak sono per lo più cristiani (91%). Il restante è animista (7%) e musulmano (2%).
“La risposta dei giovani – racconta il gesuita – è stata grandiosa, qualcosa di unico. Nessuno conosceva i canti tradizionali Dayak, ma hanno chiamato i loro nonni per farseli cantare. Da quelle registrazioni con il cellulare, sono riusciti a comporre almeno 36 canzoni”. I risultati ottenuti dalla settimana di lezioni sono stati oltre ogni aspettativa, perché oggi centinaia di indigeni Dayak non conoscono la loro cultura tradizionale.
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