L'entusiasmo spinge la Chiesa cattolica in Mongolia
Malgrado i pochi mezzi, la comunità cattolica di Ulaanbaatar cresce e porta avanti servizi socialmente utili in un 2004 pieno di risultati
Ulaanbaatar (AsiaNews/Ucan) – Quello trascorso è stato un anno molto positivo per i cattolici mongoli.
Lo ha annunciato il nuovo Nunzio apostolico, l’arcivescovo Emil Paul Tscherring, durante la sua visita in novembre. Ha anche specificato che “gli sforzi dei missionari e della Chiesa cattolica in Mongolia rimangono focalizzati sulle tematiche sociali e sull’educazione dei giovani”.
L’elevazione della missione di Ulaanbaatar a prefettura apostolica, avvenuta nel 2003, sta dando i suoi frutti.
L’anno dopo sono state sviluppate dall’ex consiglio di missione cinque commissioni: educazione, giustizia e pace, liturgia, lavori pastorali e gioventù. Le commissioni spingono laici e missionari verso piani di sviluppo sociali e religiosi.
La comunità cattolica mongola è nata da 11 anni ed ora comprende 216 battezzati, un grande numero di credenti espatriati e 51 missionari che provengono da otto congregazioni. Le congregazioni continuano ad aumentare ed è stata aperta dai Missionari della Carità la loro terza casa.
Nella casa di Dari Ekh, alla periferia di Ulaanbaatar, i cattolici si prendono cura delle ragazze di strada.
A Bayanhoshuu, una delle aree più povere della capitale, un nuovo centro per i giovani compie attività socialmente utili per la zona ed i suoi abitanti.
Ci sono lavori anche nella cattedrale dei Ss. Pietro e Paolo; preti e studenti mongoli studiano le radici del cristianesimo e traducono in mongolo libri e preghiere, seguendo gli insegnamenti di padre Antoine Mostaert.
I primi risultati di questa attività, un libro di preghiere e un catechismo olandese, tradotti, sono stati pubblicati lo scorso anno.
In un’ala della Cattedrale è stato aperto anche un ospedale, la clinica di San Luca. Qui vengono curati gratuitamente tutti coloro che lo richiedono. Lo staff è mongolo, sotto la supervisione di medici coreani.
Lo sforzo educativo della comunità ha avuto un ottimo riscontro nei risultati conseguiti dai ragazzi della scuola vocazionale “Don Bosco"; per la prima volta gli studenti hanno affrontato e superato gli esami statali in tutte le materie.
Nel frattempo i tre parroci della capitale, gli unici tre del Paese istruiscono accoliti, lettori e assistenti. E’ attiva anche la comunità cattolica straniera: stanno cercando di creare una scuola d’inglese, considerato molto utile per i giovani
L’ottimo lavoro svolto dalla comunità ha attirato sui cattolici simpatie multilaterali.
I buddisti hanno invitato i cristiani alla cerimonia di benvenuto per le spoglie di Buddha in maggio all’interno del monastero di Gandantegchiling, il più importante del Paese, ed il presidente Natsagiin Bagabandi ha espresso una “sincera gratitudine” per l’operato della comunità.