Legge anti-secessione: la guerra, ultima scelta contro Taiwan
Pechino (AsiaNews/Agenzie) All'Assemblea nazionale del popolo (Anp) è stata presentata una legge che dà le basi legali all'uso della forza contro Taiwan. Essa dà potere al Consiglio di stato e alla Commissione militare centrale di decidere azioni militari anche senza avvertire in modo previo il Comitato permanente dell'Anp.
Parlando ai 3 mila deputati dell'Anp, radunati nella Grande Sala del popolo, Wang Zhaoguo, vice presidente del Comitato permanente dell'Anp, ha detto: "Se le possibilità di una riunificazione pacifica si esauriscono, lo stato userà maniere non pacifiche e tutte le misure necessarie per proteggere la sovranità cinese e la sua integrità territoriale".
Il voto finale sulla legge è attesto per il 14 marzo. Tutti si aspettano che passi, dato che l'Anp tradizionalmente approva ogni legge decisa dai leader del partito. Per la prima volta la legge spiega gli aspetti legali richiesti per prendere l'azione militare: il consiglio di stato e la Commissione militare centrale "sono autorizzati a decidere ed attuare mezzi non pacifici e misure non pacifiche".
Nel tentativo di mostrare che la legge vuol colpire solo "un gruppo minoritario di separatisti a Taiwan", si spiega che in caso di conflitto, il governo centrale userà tutto il suo potere a salvaguardia della vita e dei possedimenti dei taiwanesi e degli stranieri. Le autorità, temendo reazioni interne contro la legge, hanno chiesto a tutti delegati di dare indietro le copie della legge, a presentazione avvenuta.
Secondo Pechino, Taiwan si è divisa dalla madrepatria dopo il 1949. Il governo cinese ha minacciato molte volte di invadere l'isola se Taiwan osa proclamare l'indipendenza. Da questo punto di vista la legge non pone nuove condizioni o esprime ulteriori minacce.
Wang ha spiegato che l'azione militare è "la nostra ultima scelta, se i nostri sforzi per una riunificazione pacifica falliscono". Wang ha anche espresso critiche contro tutti gli attivisti che premono per una Taiwan indipendente. Essi "sono una seria minaccia alla pace e alla sicurezza nello stretto di Taiwan e nella regione dell'Asia-Pacifico". Egli ha pure ricordato che il presidente Chen Shuibian ha in programma un referendum sulla nuova costituzione. Pechino teme che il nuovo documento contenga una dichiarazione di indipendenza dell'isola.
29/05/2020 13:00
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