Legale a Singapore il commercio di organi fra viventi
Singapore (AsiaNews/Agenzie) – Il parlamento di Singapore ha legalizzato i “rimborsi” per la donazione di organi da persone ancora in vita. Al termine di una due giorni di camera di consiglio è arrivato il via libera al provvedimento, con il voto favorevole di 79 parlamentari su 84; quattro gli astenuti e un voto contrario.
La città-Stato è guidata sin dall’indipendenza, nel 1965, dal People’s Action Party che gode di un’ampia maggioranza in parlamento con i suoi 82 deputati. Durante la discussione solo una sparuta minoranza ha espresso preoccupazioni in merito alla “possibile legalizzazione del commercio di organi”.
Khaw Boon Wan, ministro della sanità, assicura che la nuova legge “non intende legalizzare il commercio di organi”. Egli chiarisce che alla base della normativa vi è la volontà di “correggere” le “posizioni estreme” che “criminalizzano i rimborsi dati ai donatori”. Il Ministro aggiunge che Singapore dispone già di una legge che regolamenta le donazioni e che essa “verrà rafforzata”.
Il governo ha proposto una modifica al testo in seguito all’arresto, nel giugno scorso, del miliardario Tang Wee Sung: il magnate è finito in prigione per un giorno ed è stato condannato a un risarcimento in denaro per aver cercato di comperare un rene da un donatore indonesiano. L’esecutivo ha deciso quindi di regolare la materia, per consentire ai donatori di ricevere per legge un compenso in denaro.
Secondo il parlamentare Christopher de Souza vi è il “rischio concreto di abusi”. Halimah Yacob, parlamentare dissidente, sottolinea che molti lavoratori immigrati colpiti dalla crisi economica e rimasti senza lavoro potrebbero essere indotti a donare organi per sopravvivere. “Per un lavoratore straniero che versa in condizioni disperate – afferma – un rimborso di 10mila dollari di Singapore [circa 6.600 dollari Usa] sono un’attrattiva non indifferente rispetto alla prospettiva di tornare a casa a mani vuote”.