L'educazione nazionale "deve tornare a Hong Kong, per fermare sentimenti anti-cinesi"
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Il governo centrale cinese dovrebbe cercare di nuovo di introdurre l'educazione nazionale come materia obbligatoria nelle scuole di Hong Kong, in modo da "insegnare la cultura cinese e non l'ideologia". Lo ha dichiarato un professore cinese di diritto, consigliere di Pechino per gli affari dell'ex colonia britannica.
Rao Geping, membro della Commissione sulla Basic Law e professore alla Peking University, ritiene che il governo del Territorio dovrebbe inoltre "fare di più" per eliminare "il proprio passato coloniale, in modo da ridurre i sentimenti anti-cinesi fra i giovani".
"Hong Kong - dice - non è in grado di educare i propri ragazzi ad adattarsi al concetto di 'una nazione, due sistemi'. Molti giovani non sono stati istruiti all'idea che Hong Kong è una regione amministrativa speciale della Cina. Sono cresciuti senza educazione nazionale, con sentimenti contrari al Partito comunista di Cina. E questa combinazione li ha portati in prima linea nell'agone politico".
Nel 2012 genitori, studenti e insegnanti hanno lanciato uno sciopero contro la nuova materia, che doveva "magnificare" i successi economici della Cina continentale senza trattare temi come la repressione di piazza Tiananmen o la situazione dei diritti umani nel Paese. Lanciata dal governo centrale nel 2002, la riforma è stata osteggiata da subito dalla Chiesa cattolica: secondo il cardinale Zen, essa è un "lavaggio del cervello" degli studenti.
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