Leader religioso sciita di Najaf : "Rilasciate gli ostaggi in nome dell'Islam"
Najaf (AsiaNews) Gli ostaggi sono "nostri fratelli nel creato" e per questo devono essere liberati. Fare loro del male significa "fare male all'Islam": così si è espresso l'imam Marjaiya [Guida spirituale sciita] di Najaf Mohamed Baker Al-Mahr in un comunicato ufficiale diramato oggi dal suo ufficio. In esso egli, con tutta l'autorità del suo ruolo[della marjaya fa parte anche il capo religioso Al Sistani], chiede il rilascio degli ostaggi stranieri, soprattutto italiani e russi, rapiti in Iraq. AsiaNews ha ottenuto una copia del comunicato in arabo, del quale riportiamo la traduzione integrale:
Ufficio di S.E. Mohamed Baker Al-Mussawi Al-Mahri Najaf
L'Islam è la religione della pace, dell'amore e della passione per il divino nonché della pacifica convivenza, con i musulmani ed i non musulmani. Esso ha di fatti reso illegittimo combattere il miscredente pacifico, sia esso della « Gente del Libro » [ossia cristiani ed ebrei] oppure dihimita [non musulmano legato da rapporti di dihima con l'autorità religiosa musulmana attraverso il pagamento di tasse particolari in cambio della protezione dell'autorità e della garanzia di esercitare certi diritti, fra la professione del culto - N .d .T ] o appartenente ad altre categorie protette da accordi con le autorità. Il Messaggero (il Profeta Maometto) sia lodato ha garantito la sicurezza alle missioni diplomatiche e a chi ne fa parte e ha sancito questo principio, dicendo « non è lecito uccidere i messaggeri ». Le autorità religiose poi, sunnite e sciite, hanno stabilito la non legittimità di fare del male, o di rapire i non musulmani che entrano nei paesi islamici con i modi stabiliti, vietando pure la loro detenzione come prigionieri di guerra. Con molto dispiacere tuttavia, abbiamo sentito notizie circa il rapimento di alcuni civili innocenti venuti in Iraq in risposta alla richiesta del popolo iracheno, tra cui vi sono cittadini italiani, russi ed appartenenti ad altri stati, nonostante i rapporti intimi e di radicata cordialità che legano gli italiani ai musulmani, sunniti e sciiti. Vi sono inoltre numerose comunità islamiche che vivono in Italia in pace dove godono di tutti i loro diritti e dove nessuno fa loro del male o impedisce loro dei propri riti religiosi. In nome di tutte le Marjaiya [Guide spirituali] sciite della venerata città di Najaf chiedo ai rapinatori di rispondere alla nostra richiesta, di rispettare le nostre Marjaiya [autorità] ed il nostro grande islam che ci ha ordinato rispetto per l'umanità in modo assoluto. Questi poi, sono i nostri fratelli nel creato come ha detto l'imam Ali Bnu Abi Taleb [cugino e genero del profeta Maometto precursore del sciismo N .d. r. -] "gli uomini si dividono in due categorie : i vostri fratelli di religione e vostri omologhi simili nel creato". Chiedo loro quindi di provvedere al rilascio di questi ostaggi la cui unica colpa è quella di essere entrati in Iraq, per ricostruire e ripristinare lo sviluppo di questo paese. Un'altra volta chiedo ai rapitori di non recare danni all'islam ed al nostro Venerato Profeta Maometto e di non legare la vicenda di Abu-Ghraib con quella degli ostaggi italiani, russi ed altri. Rilasciateli quindi e riceverete letizia e gioia al cuore del Messaggero [Profeta Maometto N .d .r], sempre sia lodato.
Najaf, il 15 maggio 2004
(timbro di SE Al-Mahri)