Leader religioso islamico condannato per attentato di Bali
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) Il leader religioso islamico Abu Bakar Bashir è stato giudicato colpevole di "complicità" per l'attentato del 2002 a Bali, in cui morirono 202 persone. La sentenza è stata emessa oggi da un tribunale indonesiano che però ha assolto l'estremista per l'attacco suicida al JW Mariott hotel di Jakarta (12 vittime).
Bashir, condannato a 2 anni e mezzo di prigione, è stato giudicato secondo il codice penale ordinario, invece che secondo le più severe leggi antiterrorismo, entrate in vigore dopo l'attacco del 2002. Egli si ritiene innocente e con probabilità farà appello.
Secondo i giudici, Bashir non è coinvolto direttamente nell'esecuzione dell'attentato di Bali, ma ha dato la sua approvazione. L'accusa, che lo considera l'ispiratore anche dell'attacco al Marriott, aveva chiesto una condanna ad 8 anni.
La dichiarazione del tribunale dice che "l'imputato sapeva che gli esecutori delle bombe a Bali erano persone istruite nella fabbricazione di ordigni in Pakistan e Afghanistan abbiamo trovato le condizioni della complicità".
Dopo la sentenza, Bashir si è rivolto alla Corte dicendo: "Non accetto questo verdetto. Non è giustizia. Dio ci protegga dal male e dai suoi alleati. Per favore, apri i loro cuori o distruggili". Il religioso ha poi sorriso tra la soddisfazione dei suoi seguaci che balzando dalle sedie gridavano: "Dio è grande".
L'Australia, che nell'attentato di Bali perse 88 connazionali, ha definito l'indulgenza dei giudici "deludente". Stessa reazione quella degli Stati Uniti. Un portavoce dell'ambasciata Usa a Jakarta si è detto deluso per la leggera condanna "rispetto alla gravità delle condanne a suo carico".
In precedenza Bashir era stato accusato di guidare il gruppo terrorista della Jemaah Islamiah (JI), diffuso nel sudest asiatico e legato alla rete di al-Qaeda. L'accusa era stata cancellata per mancanza di prove. Egli era comunque stato inmprigionato per aver violato le leggi sull'immigrazione. La polizia lo ha arrestato di nuovo ad aprile del 2004, citando nuove prove del suo legame con la JI.