Leader musulmani condannano gli attacchi contro i cristiani in Malaysia
Manila (AsiaNews) – “Gli attacchi contro le chiese e gli edifici di culto di qualsiasi religione sono contrari agli insegnamenti dell’islam”. Ustadhz Abdulhadie Daguit, musulmano e responsabile del Philippine Center for Halal Awarness (Pcha), condanna gli assalti contro edifici cristiani avvenuti nei giorni scorsi in Malaysia e invita cristiani e musulmani al dialogo. Intanto ieri a Kuala Lumpur (Malaysia) ignoti hanno fatto irruzione nell’ufficio degli avvocati che difendono i cattolici nella diatriba in corso sull’uso del nome Allah. Secondo i legali si tratta di un’azione intimidatoria da parte dei musulmani. Nell’ufficio non vi era alcun oggetto di valore.
Dall’8 gennaio i fondamentalisti islamici malaysiani hanno assaltato nove edifici cristiani. A scatenare le violenze è stata la decisione dell'Alta Corte che il 31 dicembre scorso ha autorizzato il settimanale cattolico Herald a utilizzare la parola “Allah” come riferimento a Dio nell’edizione in lingua malay.
In questi giorni oltre ai musulmani filippini anche l’Organizzazione della conferenza islamica (Oic) e il Council of American Islamic-Relation (Cair) hanno condannato gli assalti. In un comunicato il segretario generale dell’Oic Ekmeleddin Ihsanoglu ha insistito sull’importanza di una convivenza pacifica fra le etnie della Malaysia, composta di diverse fedi e culture. Il responsabile del Cair ha invece invitato i musulmani a tutelare gli edifici di culto di altre religioni. "I musulmani americani – afferma – sono un simbolo del dialogo pacifico e della coesistenza tra le varie fedi. Non possiamo restare in silenzio di fronte all’assalto di chiese o altri edifici di culto”. “I musulmani in America, Malaysia e nel resto del mondo – aggiunge - devono tutelare tutti gli edifici di culto, in questo modo essi mostreranno il vero spirito dell’islam”. “Nel mondo arabo – continua – i cristiani utilizzano da sempre la parola Allah per indicare Dio”.
Intanto la polizia malaysiana ha arrestato oggi Mohamad Tasyrif Tajudin, ragazzo musulmano di 25 anni. Questi ha dichiarato su Facebook di aver contribuito alla fabbricazione del materiale utilizzato per gli assalti. Rischia un anno di prigione.
13/09/2004