Leader islamici criticano l’aggressione contro il Centro carmelitano
Jakarta (AsiaNews) – La polizia deve difendere con fermezza il diritto di ognuno a esprimere la fede religiosa e doveva intervenire contro chi ha incitato i musulmani radicali ad azioni ostili contro il Lembah Karmel Cikanyere, il Centro carmelitano di preghiera che sorge sulla collina di Cikanyere, nella reggenza di Cianjur (Java Occidentale). A dirlo è Syafi’i Maarif’s, presidente di Muhammadiyah (seconda maggiore organizzazione islamica del Paese), che critica le marce di protesta compiute nei giorni scorsi da islamici radicali.
“Questa manifestazione – spiega – ha danneggiato l’immagine dell’Islam. Noi musulmani sappiamo che l’Islam è una religione di bontà, pace ed amore”. “Non si può usare e abusare [del richiamo alla nostra fede] per legittimare azioni di forza contro i fedeli di altre religioni o compiere qualsiasi gesto ostile per impaurirli”.
Molto critica verso questi fatti è anche Siti Musdah Mulia, islamica segretaria della Conferenza indonesiano per la religione e la pace. Rimprovera alla polizia il dovere di “stroncare simili azioni ostili”, ma anche agli esponenti religiosi di non fare nulla contro simili violenze. La critica si rivolge soprattutto a “certi musulmani radicali” che “non vedono la diffusa pubblicità della vita notturna (che può affascinare i giovani) ma che poi sono molto attenti e intransigenti quando è costruita una nuova chiesa cristiana” e persino incitano i giovani ad assalirla dicendo che è stata costruita senza autorizzazione. “Questo – conclude – è strano, c’è qualcosa di sbagliato in questi religiosi”. La donna ha spesso contestato le posizioni radicali dell’Islam, ad esempio osservando che la poligamia non è una cosa positiva.
Fadly Al Asady, dell’Organizzazione degli studenti musulmani indonesiani, condanna “la stupidità” di certi islamici radicali. “Usare i simboli religiosi islamici per assalire un santuario cristiano – osserva – serve solo a discreditare l’Islam”. Occorre un deciso intervento del governo, per evitare che il ripetersi di simili episodi inneschi un vero conflitto interreligioso.
E’ serena suor Lisa Martosudjito PKarm, portavoce del Centro, che ha ringraziato polizia, militari e tutti i musulmani moderati che “sono stati amichevoli e hanno difeso la nostra casa dalla minaccia di violenza dei manifestanti”. Oggi in un comunicato stampa il monastero esprime preoccupazione per l’esagerato clamore sui media per “l’incidente”. Alla dimostrazione, poi, “non c’era tutta la gente indicate dai media locali, erano appena 100 persone”.
18/07/2017 11:40
19/11/2018 13:26