Leader indiano: Liberate Rimsha Masih, l’11enne disabile arrestata per blasfemia
Mumbai (AsiaNews) - Liberare subito Rimsha Masih, proteggere la sua famiglia e abolire una volta per tutte le leggi sulla blasfemia in Pakistan. È l'appello lanciato da Sajan George, presidente dell'associazione indiana Global Council of Indian Christians (Gcic), alla comunità internazionale. Da una settimana ormai l'11enne cristiana, affetta da disabilità mentale, è rinchiusa in prigione con l'accusa di blasfemia e rischia l'ergastolo. La ragazzina avrebbe bruciato pagine di un libro usato per imparare le basi dell'arabo e del Corano.
Il fatto è avvenuto il 17 agosto scorso nell'area di Umara Jaffar (Islamabad), da cui proviene la famiglia di Rimsha. Dopo il suo gesto, gli imam hanno aizzato una folla di musulmani locali, che hanno attaccato la comunità cristiana provocando la fuga di 300 famiglie.
"L'arresto di Rimsha Mashi - sottolinea Sajan George - deve servire a focalizzare l'attenzione del mondo sugli abusi che si compiono in Pakistan in nome delle leggi sulla blasfemia. Esse sono usate in modo regolare per soffocare il dissenso, tormentare nemici, regolare piccole liti tra vicini, oltre che per ragioni economiche e politiche. False accuse di blasfemia hanno provocato violenze contro cristiani e altre minoranze in Pakistan. Numerosi casi di violazione di diritti umani nascono dalla "legge nera". Il Pakistan deve abolire la sua legge sulla blasfemia, e per la comunità internazionale questo è il momento giusto per intervenire e fare pressioni".
Il presidente del Gcic aggiunge: "Oltre ai diritti umani e ai diritti del bambino, a Rimsha vengono negati anche i diritti legali. Le autorità della prigione hanno vietato più volte al suo avvocato di incontrarla. Inoltre, Rimsha è minorenne, ma è stata rinchiusa in un carcere per adulti. Lo stesso in cui è rinchiuso Mumtaz Qadri, l'eroe degli islamisti e l'assassino di Salman Taseer. Il Gcic teme per la vita della piccola nella stessa prigione". Taseer, governatore del Punjab, è stato ucciso il 4 gennaio 2011 da Qadri, sua guardia del corpo, per aver difeso Asia Bibi e chiesto una revisione delle leggi sulla blasfemia.
Nell'estendere l'appello anche all'Alto commissario del Pakistan in India, Sajan George ribadisce: "I cosiddetti 'campioni dell'islam' stanno distruggendo le minoranze religiose e diffamando sempre di più il Pakistan e l'islam agli occhi del mondo".