Leader cristiani chiedono al papa di difendere la libertà religiosa in Russia
In Russia un gruppo cristiano ultraortodosso siberiano chiede il bando della Bhagavad Gitā, testo sacro dell’induismo, per i suoi contenuti “pericolosi”. Mosca è “imbarazzata” per l’incidente e ribadisce “grande rispetto” per il libro.
Bhopal (AsiaNews) – Leader cristiani dell’Isai Mahasagh (Ims, Madhya Pradesh) scrivono a Benedetto XVI per fermare ogni violazione della libertà religiosa in Russia. La richiesta arriva in seguito a una controversia esplosa in Siberia, dove un gruppo cristiano ultraortodosso della città di Tomsk ha chiesto di bandire il Bhagavad Gitā, il testo sacro dell’induismo, per i suoi contenuti violenti e inneggianti alla guerra sociale. “Assurde”, secondo gli indù di Russia e India, le accuse mosse contro il testo sacro. Mosca si è detta “imbarazzata” per la denuncia – che rischia di far scoppiare un incidente diplomatico –, e ha voluto ribadire il suo “grande rispetto” per il libro. La corte di Tomsk si pronuncerà sul caso il prossimo 28 dicembre.
Secondo Jerry Paul, segretario generale dell’Ims, “è chiaro che i russi non comprendono l’importanza di questo testo, gli insegnamenti e i valori che sostiene, il suo posto nella vita di milioni di indiani”.
Nel memorandum inviato al papa, il movimento indù ha elogiato l’incontro interreligioso di Assisi, affermando che “gli impegni presi in quell’occasione possono portare frutti migliori se Sua Santità affronterà la questione del Bhagavad Gitā con il governo russo”. L’Isai Mahasangh ha chiesto anche al premier dell’India Manmohan Singh di intervenire nella questione.
Questa richiesta al papa desta stupore tra i cristiani dell’India. Il Madhya Pradesh infatti è noto per i molti casi di attacchi contro fedeli, scuole e luoghi di culto cristiani da parte di fondamentalisti indù. Nello Stato il clima di intolleranza e persecuzione è peggiorato dal 2008, quando l’ultranazionalista Bjp (Bharatiya Janata Party) ha vinto le elezioni. Il partito sostiene gruppi e movimenti radicali indù – come il Vishwa Hindu Parishad (Vhp), il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) e il Bajrang Dal – responsabili dei numerosi episodi di violenza anticristiana in tutta l’India. La richiesta tenta di mostrare che la libertà religiosa è importante in ogni luogo, in Russia come in India.
Il Bhagavad Gitā fa parte in realtà del VI parva (capitolo) del Mahābhārata, uno dei più importanti poemi epici indiani. I 18 canti del Gitā assumono però un valore autonomo, per i contenuti dal grande valore teologico e filosofico. Il poema narra di una conversazione tra Krishna (incarnazione di Vishnu, divinità protettrice del mondo) e il virtuoso guerriero Arjuna, in procinto di iniziare la battaglia di Kurukshetra, dove sa che dovrà scontrarsi con membri della sua famiglia. Per risolvere il dilemma morale del giovane, Krishna parla ad Arjuna dei suoi doveri di guerriero e principe; approfondisce le filosofie yogica e vedica; spiega come liberarsi del ciclo delle nascite e delle morti. Questi temi hanno portato a considerare il Bhagavad Gitā come una guida concisa sull’induismo.
Secondo Jerry Paul, segretario generale dell’Ims, “è chiaro che i russi non comprendono l’importanza di questo testo, gli insegnamenti e i valori che sostiene, il suo posto nella vita di milioni di indiani”.
Nel memorandum inviato al papa, il movimento indù ha elogiato l’incontro interreligioso di Assisi, affermando che “gli impegni presi in quell’occasione possono portare frutti migliori se Sua Santità affronterà la questione del Bhagavad Gitā con il governo russo”. L’Isai Mahasangh ha chiesto anche al premier dell’India Manmohan Singh di intervenire nella questione.
Questa richiesta al papa desta stupore tra i cristiani dell’India. Il Madhya Pradesh infatti è noto per i molti casi di attacchi contro fedeli, scuole e luoghi di culto cristiani da parte di fondamentalisti indù. Nello Stato il clima di intolleranza e persecuzione è peggiorato dal 2008, quando l’ultranazionalista Bjp (Bharatiya Janata Party) ha vinto le elezioni. Il partito sostiene gruppi e movimenti radicali indù – come il Vishwa Hindu Parishad (Vhp), il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) e il Bajrang Dal – responsabili dei numerosi episodi di violenza anticristiana in tutta l’India. La richiesta tenta di mostrare che la libertà religiosa è importante in ogni luogo, in Russia come in India.
Il Bhagavad Gitā fa parte in realtà del VI parva (capitolo) del Mahābhārata, uno dei più importanti poemi epici indiani. I 18 canti del Gitā assumono però un valore autonomo, per i contenuti dal grande valore teologico e filosofico. Il poema narra di una conversazione tra Krishna (incarnazione di Vishnu, divinità protettrice del mondo) e il virtuoso guerriero Arjuna, in procinto di iniziare la battaglia di Kurukshetra, dove sa che dovrà scontrarsi con membri della sua famiglia. Per risolvere il dilemma morale del giovane, Krishna parla ad Arjuna dei suoi doveri di guerriero e principe; approfondisce le filosofie yogica e vedica; spiega come liberarsi del ciclo delle nascite e delle morti. Questi temi hanno portato a considerare il Bhagavad Gitā come una guida concisa sull’induismo.
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