Le piogge monsoniche mettono in ginocchio il Pakistan. Oltre 1.100 le vittime
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Sale a 1.100 morti il bilancio delle inondazioni che in questi giorni hanno colpito il nord ovest del Pakistan. Di questi, 800 sono stati contati solo nella regione del Khyber Pakhtunckhwa, dove le piogge monsoniche hanno spazzato via anche otto alberghi. Sono invece oltre 27mila le persone bloccate sui tetti delle proprie abitazioni in attesa dei soccorsi, che per il crollo dei ponti e le strade sommerse sono possibili solo grazie all'utilizzo di elicotteri.
Noor-ul-Wahid, portavoce dell’Ong pakistana Al-Khidmat, afferma: "Le persone stanno aspettando sui loro tetti e alcuni non mangiano da due o tre giorni”. “La maggior parte dei pozzi – continua - è contaminata e la popolazione ha un disperato bisogno di acqua pulita". Secondo le autorità del Khyber Pakhtunckhwa sono oltre 1,5 milioni le persone risparmiate dalla furia delle acque che rischiano di morire per epidemie.
Intanto, inizia la corsa agli aiuti umanitari. Oggi, Onu e Stati Uniti hanno annunciato l’invio di oltre 10 milioni di dollari in beni di prima necessità, mentre il governo cinese ha stanziato un fondo da circa 1,5 milioni di dollari a favore degli alluvionati. Anche la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha comunicato l’invio di un milione di euro, derivanti dall’otto per mille, a sostegno della popolazione.
“La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana – afferma la Cei in un comunicato - invita le comunità ecclesiali a pregare per quanti in queste ore vivono il dramma causato da questo tragico evento e a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana con l’obiettivo di alleviare le sofferenze di quella popolazione”.