24/01/2006, 00.00
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Le incognite nelle elezioni palestinesi (scheda)

Ramallah (AsiaNews) - Almeno 1,34 milioni di palestinesi dei Territori occupati, Gaza e Gerusalemme est sono chiamati domani a votare per la seconda elezione del parlamento, composto da 132 membri. Le previsioni dicono che si recherà a votare almeno l'85% degli aventi diritto. Finora il potere era rimasto ben stretto nelle mani di Fatah, il movimento politico legato all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Ma per la prima volta, a queste elezioni si presenta anche Hamas, il movimento integralista, responsabile di molti attacchi terroristi nei confronti di Israele.

L'entrata del gruppo islamico radicale rischia di scombinare la politica palestinese e le prospettive di dialogo con Israele.

I pronostici elaborati dall'università  An-Najah nella West Bank dicono che Fatah è avanti con il 43%, mentre Hamas è a 34%. Altri, come Khalil Shikaki, esperto palestinese di sondaggi, dicono che il margine è molto minore, dando a Fatah il 47% e ad Hamas il 42%. Il mese scorso, i alcune elezioni locali, Hamas ha preso il 73% dei voti.

Centinaia di osservatori internazionali – fra cui l'ex presidente americano Jimmy Carter – verificheranno il buon andamento del voto.

Da ieri alle 17 sono cominciate le operazioni di sicurezza per proteggere i seggi elettorali. I residenti di Gerusalemme est, sotto l'occupazione israeliana, potranno votare in alcuni uffici postali

La partecipazione di Hamas – che 10 anni fa boicottò le elezioni parlamentari – e la promessa dei Martiri di Al Aqsa di non compiere gesti violenti fa sperare in uno svolgimento tranquillo.

Il problema rimane il futuro. Israele ha cercato di bloccare la partecipazione di Hamas alle elezioni e è riottosa a dialoghi futuri con un'organizzazione definita "terrorista". Diversi analisti pensano comunque che l'entrare di Hamas nel processo democratico indica un'evoluzione all'interno del gruppo. Molti palestinesi vedono in esso una reale alternativa a Fatah, bollata come corrotta e incapace a portare ordine e sicurezza nei Territori.

Da parte sua Hamas, è considerata più incorruttibile e più efficace nel trattare con Israele. La stima per Hamas è cresciuta anche grazie a una rete di aiuti capillari che il movimento offre, quali servizi sanitari, educativi e pensionistici.

L'economia palestinese è al collasso, dopo la seconda Intifada. Secondo l'Onu, più del 30% dei palestinesi sono disoccupati e almeno il 64% i essi vive al di sotto della soglia di povertà.

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