Le celebrazioni per Battesimo della Russ' antica si trasformano in evento politico
Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Si sono svolti in un'atmosfera blindata e di grandi polemiche i festeggiamenti per il 1025° anniversario del Battesimo della Russ', culla medievale degli Stati moderni di Russia, Bielorussia e Ucraina. Per le celebrazioni (27 e 28 luglio), insieme al patriarca di Mosca Kirill, a Kiev è volato anche il presidente russo Vladimir Putin, che ha sfruttato la ricorrenza religiosa per convincere l'omologo ucraino, Viktor Yanukovich, a fermare il processo d'integrazione europea e spingere verso il riavvicinamento economico del Paese alla Russia.
La cerimonia solenne si è svolta sulla collina di San Vladimir, alla presenza di capi di Stato come Putin, Yanukovich, il moldavo Nicolae Timofti e quello serbo Tomislav Nikolic. Tra le autorità religiose, oltre a Kirill, il metropolita Volodimir, capo della Chiesa ortodossa ucraina legata a Mosca. Il Battesimo della Russia antica avvenne in quella che oggi è terra ucraina. Nel 2010, la Duma russa ha approvato una legge che trasforma in festa nazionale il giorno in cui il principe Vladimir, alla fine dell'estate del 988, radunò gli abitanti di Kiev sulla rive del Dniepr, dove i sacerdoti bizantini battezzarono tutti. L'avvenimento segnò l'inizio di un lungo processo di fondazione del cristianesimo nelle terre russe e racchiude una forte valenza di unità slava, a cui spesso fa appello lo stesso Patriarca russo.
Nonostante il divieto di manifestare fino al 31 luglio - imposto alla vigilia dell'arrivo del capo del Cremlino - un centinaio di militanti ultranazionalisti del partito Svoboda (Libertà) è sceso in piazza contro "l'imperialismo russo". Decine sono stati arrestati. "Non vogliamo che Putin trascini l'Ucraina in un altro progetto imperialista come l'Unione doganale, e questo è proprio il motivo per cui è venuto a Kiev", ha dichiarato Andriy Illienko, membro di Svoboda.
Al di là delle tradizionali polemiche che accompagnano ogni visita dei vertici russi - politici o religiosi - nell'ex repubblica sovietica, il tema è stato comunque trattato negli incontri e negli eventi a margine dei festeggiamenti. Dopo anni di rapporti tesi con l'Ucraina, Putin mira a convincere Kiev a rinunciare al tentativo di stringere i suoi legami con l'Ue, aderendo invece all'Unione doganale tra Russia, Bielorussia Kazakistan. Una sorta di mercato comune delle ex repubbliche sovietiche, che il Cremlino mira a espandere il più possibile. "C'e' una dura competizione sul mercato globale e sono sicuro che molti di voi realizzeranno che solo unendo le forze potremmo essere competitivi e vincere questa dura lotta", ha detto il capo del Cremlino dopo i colloqui con Yanukovich. Per convincere Kiev, Mosca ha già lasciato intendere, in passato, che in caso d'ingresso nell'Unione doganale, il prezzo del gas russo - da anni al centro di periodiche crisi tra i due Paesi - sarebbe scontato. Finora, però, Kiev si è dimostrata più interessata a un accordo di libero commercio e associazione politica con l'Ue, intesa che spera di siglare a novembre.
Per i politologi ucraini, che hanno notato la freddezza degli incontri tra i due leader politici, Putin anche questa volta non è riuscito a convincere Yanukovich. Come riporta il sito di informazione Gazeta.ru - citando un sondaggio del'organizzazione Rating - solo il 40% della popolazione sostiene l'adesione di Kiev all'Unione doganale e la percentuale è in costante declino. Il rimanente si dichiara a favore dell'integrazione al'Europa. (N.A.)
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