Le autorità impediscono a un parroco di West Jakarta di celebrare messa
di Mathias Hariyadi
La sua parrocchia, la Christ’s Peace Church, era stata chiusa a fine novembre per pressioni di estremisti musulmani che ne contestano la legalità. Il sacerdote vuole poter celebrare almeno la funzione domenicale, ma le autorità locali lo hanno “fortemente sconsigliato”. Ora i circa 4mila cattolici del posto si sentono “clandestini, senza libertà” di praticare la fede.
Jakarta (AsiaNews) – Le autorità indonesiane hanno impedito al parroco della Christ’s Peace Church a South Duri - West Jakarta – di celebrare messa ieri. La parrocchia cattolica è stata la centro di una forte protesta da parte di un gruppo di musulmani che ne contestano la legalità. In seguito a forti pressioni dagli estremisti e per evitare “tensioni sociali”, il 24 novembre scorso il sotto-distretto di Tambura ha imposto la sospensione di ogni attività della chiesa.
Il parroco, p. Matthew Widyalestari MSC, ha firmato un documento in cui accetta le richieste. Egli però, aveva espresso il desiderio di celebrare almeno una messa la domenica per i suoi circa 4mila parrocchiani, impossibilitati al momento a praticare la loro fede. Ma il 7 dicembre, dopo un incontro tra leader cattolici della zona e funzionari del distretto di West Jakarta e del sotto-distretto di Tambura le autorità politiche hanno chiesto con insistenza di rinunciare alla funzione eucaristica. Il motivo - una scusa in realtà - è sempre la stessa: “ordine pubblico”, vale a dire la paura di scontri interreligiosi, come spiega ad AsiaNews p. Widyalestari. “I fedeli – racconta il sacerdote – ci chiedono con insistenza di soddisfare le loro esigenze spirituali, si sentono come dei ricercati, dei clandestini, costretti a trovare un altro edificio dove praticare la loro religione”.
Ma “tecnicamente è difficile trovare un luogo adatto”, spiega un altro prete p. Lestari, MSC. “Alcuni dei parrocchiani partecipano alla messa presso la casa provinciale dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù – dice – ma il posto non è capiente abbastanza per accogliere migliaia di persone”.
La Christ’s Peace Church conta almeno 4mila fedeli e nel fine settimana teneva tre messe. È attiva negli stessi edifici dal 1968. Alcune settimane fa un gruppo di musulmani locali, autodefinitosi Cooepration Forum for Mosque, Prayer Rooms and Kornaic Group of Duri Selatan, ha iniziato a mettere in discussione la legalità della presenza della parrocchia, non in possesso dei necessari permessi per i luoghi di culto. In Indonesia un decreto ministeriale congiunto del ministero degli Affari religiosi e quello dell’Interno, nel 2005, doveva mettere fine ad episodi di violenza contro le cosiddette “chiese illegali”, facilitando le pratiche per concedere i permessi di edificazione. Ma le aggressioni non sono finite e le comunità cristiane sono ancora costrette alla semi-illegalità, con il rischio di dover rinunciare del tutto alla pratica religiosa.
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