Le autorità di Hanoi non vogliono pubblico al processo contro i cattolici di Thai Ha
Ci vorrà una domanda scritta per poter assistere al dibattimento, che non si svolgerà nella sede del tribunale, ma al quarto piano di un palazzo del Comitato del popolo. Il procedimento nello stesso giorno della consacrazione del vescovo ausiliare della capitale.
Hanoi (AsiaNews) – Si fanno sempre più evidenti i connotati politici del processo che le autorità di Hanoi stanno organizzando contro i cattolici che hanno preso parte alle manifestazioni dei parrocchiani di Thai Ha, che chiedevano la restituzione del terreno della parrocchia, requisito dallo Stato. Non contenti di impedire a due degli imputati di vedere il loro avvocato, le autorità di Hanoi stanno infatti organizzando il processo in modo che sia anche estremamente difficile assistervi.
In primo luogo la data. Da tempo si sa che il 5 dicembre – giorno di inizio del procedimento giudiziario – ci sarà la cerimonia di consacrazione del nuovo vescovo ausiliare della capitale, mons. Chu Van Minh. Il che vuol dire che i sacerdoti saranno impegnati in cattedrale. Per consuetudine poi, i fedeli laici, e soprattutto quelli più impegnati, partecipano in gran numero a tali cerimonie e quindi anche loro saranno occupati e, come i preti, non andranno in tribunale.
Non basta. La legge vietnamita prevede che i processi siano pubblici, a meno che non mettano a repentaglio la dignità del querelante. E non è questo il caso. Ma l’avvocato degli accusati, Le Tran Luat, ha fatto sapere, come riferisce Eglises d’Asie, che gli imputati sono stati avvertiti, a voce, che per assistere a questo processo occorre presentare una domanda scritta. Il che, nota l’avvocato, è in palese contraddizione con il principio del processo pubblico e riflette l’intenzione di limitare il numero dei presenti. L’obbigo della richiesta scritta, inoltre, permette di sapere chi vuole esserci e ha sapore chiaramente intimidatorio.
Non basta ancora. E’ stato annunciato che il procedimento non si svolgerà al tribunale di Hanoi, ma al quarto piano di un palazzo del Comitato popolare (il municipio), in via Hoàng Cau, all’interno del distretto di Dong Da. E il 15 novembre un delegato del Comitato del popolo andò al convento dei Redentoristi, che hanno la cura della parrocchia di Thai Ha, dicendo di volere un incontro urgente. Una manovra chiaramente diversiva, mentre "centinaia di persone si riunivano per attaccare la cappella".
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