Latte in polvere al vescovo per i bambini affamati di Jaffna
Per far fronte alla crisi umanitaria nel nord, una Ong di Negombo spedisce 500 confezioni di latte al vescovo di Jaffna, "che li distribuirà tra i bisognosi". Mobilitazioni di piazza contro le posizioni del governo, indifferente alla sofferenza della popolazione tamil.
Colombo (AsiaNews) Latte in polvere per i bambini di Jaffna, Sri Lanka settentrionale, dove da mesi è in corso una grave crisi umanitaria. È l'iniziativa lanciata da una Ong di Negombo, nord della captale, lo scorso 8 novembre. Raccogliendo l'appello del vescovo di Jaffna, che denuncia i mancati rifornimenti alimentari al nord, l'Organizzazione non governativa Negombo People's Collective for a Political Solution ha spedito via posta 500 confezioni di latte in polvere al vescovado.
P. Terrence Fernando, uno dei responsabili della Ong, ricorda ad AsiaNews che "sono esattamente tre mesi che l'autostrada A9 è stata chiusa; abbiamo preso questa iniziativa per cercare di riportare alla normalità la vita della gente in quella zona". La A9 collega la penisola settentrionale di Jaffna con il resto del Paese ed è l'unica strada che può essere percorsa da mezzi pesanti. Da quando il governo l'ha chiusa a causa dell'escalation di scontri tra ribelli delle Tigri tamil e forze di sicurezza, gli abitanti soffrono per la scarsità di cibo, carburante e materiale sanitario. "Sarà lo stesso vescovo, mons. Thomas Savundaranayagam spiega p. Fernando a distribuire gli aiuti tra i bisognosi".
Ma la mobilitazione della Negombo People's Collective for a Political Solution non si ferma qui. La Ong sta premendo sul governo, perché risolva la crisi al nord. Lo scorso 8 novembre si è svolto un picchetto silenzioso davanti all'ufficio centrale delle Poste a Colombo con circa 175 persone, compresi sacerdoti e suore. I dimostranti avevano legato intorno alla bocca ezzi di stoffa bianca con scritto, in cingalese e inglese: "Stop alla fame".
Poche settimane fa mons. Savundaranayagam ha inviato un telegramma urgente al presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapakse chiedendo la riapertura dalla A9 o di trovare strade alternative per la consegna di cibo e medicine alla popolazione. Da parte sua il governo sostiene che i rifornimenti d'emergenza recapitati a Jaffna via mare sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari degli abitanti e nega l'esistenza della crisi.