Latte alla melamina: primaria ditta cinese accusata di averlo “riciclato”
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Yashily, primaria ditta casearia cinese, ha “riciclato” il latte in polvere avvelenato con la melamina, impacchettandolo in nuove confezioni e rimettendolo sul mercato, anziché distruggerlo. La grave accusa è stata fatta ieri dal settimanale cinese Legal Weekly, affiliato del Legal Daily.
Nel settembre 2008 esplose in Cina lo scandalo del latte alla melamina: il latte il polvere per neonati di 22 grandi ditte casearie conteneva questa sostanza chimica, utilizzata per fare prodotti plastici ma velenosa per l’uomo. La molecola della melamina è simile a quella della proteina e, aggiunta agli alimenti, li fa sembrare ricchi di nutrimento. Ma il suo uso sistematico causò la morte di almeno 6 neonati e malattie e calcoli renali a oltre 300mila. Fu ordinata la distruzione del latte adulterato.
Secondo testimoni oculari la Yashily non lo ha distrutto ma nel febbraio 2009 lo ha portato in un villaggio della contea Ying (Shanxi) e lo ha ammassato in depositi.
Poi – racconta il proprietario di uno di questi depositi, dove erano custodite oltre 30 tonnellate di latte in polvere – “la Yashily ha mandato parecchi lavoratori, con nuove confezioni ed etichette. Hanno lavorato l’intera giornata e hanno reimpachettato tutto prima di andare via… Hanno portato via le vecchie confezioni e hanno bruciato tutte le vecchie etichette”.
Altre persone, indicate come ex operai della ditta, hanno confermato di avere riciclato il prodotto inviato alla distruzione e che la compagnia utilizzava latte povero di nutrimento. Si parla pure di fotografie e filmati che lo confermerebbero.
Già nel 2009 era apparsa sui media notizia che un’ispezione aveva trovato “12.727 tonnellate di latte in polvere [della Yashily] al di sotto degli standard, diviso in 11 lotti e riciclato. Sono state prodotte più di 765 tonnellate di latte in polvere, di cui 600,82 tonnellate sono state vendute. 21 tonnellate sono state riciclate e 143,8 sono in deposito”.
Ieri la Yashilyha smentito la notizia definendola “di fantasia”. Ha detto di avere già fatto denuncia alla polizia e ha preannunciato azioni legali contro chi l’ha diffamata.
Invece tacciono per ora le autorità statali di controllo, che più volte hanno assicurato tolleranza zero contro le adulterazioni.