L'assassino di don Andrea, un ragazzo "imbottito" dai proclami dei fanatici
Le ricostruzioni della stampa turca escludono il gesto di un isolato ed evidenziano i collegamenti del giovane assassino con ambienti dell'estremismo religioso. A Trabzon un'assemblea cittadina condanna l'uccisione di "un uomo di Dio".
Ankara (AsiaNews) Era "imbottito" dai proclami dei fanatici il giovane assassino di don Andrea Santoro. Se il titolo è del quotidiano Vatan, i giornali turchi oggi concordano sul fatto che colui che ha sparato a don Andrea aveva conosciuto i fondamentalisti in un Internet caffè. "Riceveva ordini via Internet", ha detto oggi il padre. Trabzon, ieri, ha voluto esprimere la sua condanna ufficiale dell'uccisione del sacerdote. Il sindaco ha convocato un'assemblea cittadina per dire no alla violenza e al terrore con la fraternità e la pace.
I quotidiani turchi danno varie versioni sulla confessione del suo assassino, ma in ultima analisi non negano che sia la conseguenza del fanatismo islamico che accusa i cristiani di proselitismo e minaccia la loro religione... L'omicida, minuto, faccia d'angelo, è un ragazzo di non ancora 16 anni, figlio di divorziati, la cui madre lavora attivamente nel partito di governo (islamico) AKP nella città di Trabzon. Il padre è un meccanico dentista che si è risposato e il ragazzino vive con questa nuova famiglia Tutte le testate turche concordano sul fatto che l'assassino O.A. ha conosciuto amici fanatici attraverso Internet Caffè e ha lasciato la scuola per partecipare poi più attivamente alle loro riunioni. Leggendo il resoconto, dal già eloquente titolo "Imbottito dai fanatici" , del giornale Vatan di oggi si resta allibiti e coloro che parlano di un singolo e isolato caso si devono certamente ricredere. La Turchia deve fare un serio esame di coscienza sulla situazione interna altro che laicità!
Frequentando un "Internet Cafè", ritrovo di musulmani fanatici,nella ricostruzione giornalistica, O.A. conosce l'universitario Hüsseiyn e inizia a frequentarlo: discutono sempre più animatamente di temi religiosi, specialmente dell'avanzata dei missionari cristiani. Diventano amici, tanto che Hüsseiyn, dopo vari mesi, lo invita a casa del "maestro" Ali che stava predicando, come di consueto, ad un gruppo di giovani. Il tema era: "la religione (islamica) ci sfugge dalle mani". Il fine settimana scorso ha parlato delle famose caricature danesi. L'oratore e i presenti: "Offendono l'islam. In Turchia i preti fanno i missionari, danno danaro ai giovani, aumentano le loro comunità, lavorano per distruggere l'islam". A queste parole è aumentata la rabbia dei presenti. Hüsseiyn conclude: "La situazione di Trabzon è uguale. Questo prete che ci offende bisogna che muoia". O.A ne rimane impressionato. "L'uccido io", ha gridato. A queste parole l'assemblea l'applaude e lo proclama eroe della religione.
Domenica scorsa dopo avere preso una rivoltella calibro 9 del fratello maggiore, insieme al fratellastro di 9 anni si è incontrato all' "Internet Cafè" con un compagno di scuola e insieme sono andati alla chiesa. I due accompagnatori sono rimasti fuori, lui è entrato mentre veniva celebrata la Messa. E' uscito e mostrando la rivoltella al fratellastro e all'amico ha detto: "Questo prete lo distruggerò!". Ed è andato in chiesa.
Ha lasciato il fratellastro dalla matrigna ed è andato a casa di sua madre raccontandole dell'omicidio. La donna l'ha portato dal barbiere per fagli tagliare i cappelli e non farlo riconoscere. Ma è stato arrestato .
Di tutt'altro segno l'incontro che ieri ha visto 200 persone di ogni estrazione sociale e politica, riunite nel salone del comune di Trabzon per esprimere la loro condanna dell'uccisione di don Andrea Santoro. L'assemblea è stata convocata dal sindaco della città per combattere la violenza e il terrore con la fraternità e la pace. "Sfortunatamente ha dichiarato il vice sindaco Kemal Kilic a nome di tutti i presenti la violenza per realizzare i suoi scopi, adotta sistemi nefasti e oscuri e trama omicidi in ogni angolo della terra, con provocazioni che deridono la dignità umana". E a proposito dell'omicidio di don Andrea, ad alta voce non ha esitato a sottolineare che "presto emergerà la motivazione di questo assassinio. Ma, qualunque essa sia, avendo coinvolto un uomo di Dio che era in preghiera, chi ha commesso questa atrocità, ha commesso una grave colpa contro la stessa città di Trabzon, la Turchia e l'umanità intera". Un silenzio agghiacciante in sala e poi le parole di condanna proseguono: "Qualunque sia la causa scatenante, assassinare un essere umano e per di più un uomo di Dio, togliere la vita che è il diritto primo di ogni persona mai e poi mai sarà un'azione da approvare e condividere, questo è un atto cui non si potrà mai dare ragione. A nome di tutti gli abitanti di Trabzon, qualunque sia il colore e l'opinione di partito, condanno senza scusanti questo assassinio. I proiettili che hanno preso di mira Santoro hanno colpito la pace, il senso civile, la fraternità. Proprio in questo crocevia storico, ci rivolgiamo a tutta l'umanità. Qualunque sia la propria fede, le proprie tradizioni, la propria razza, nazionalità, o sesso ogni uomo è fratello. Non associamoci a coloro che usano le nostre differenze come armi e che si adoperano per metterci gli uni contro gli altri. Al contrario condanniamo ogni forma di violenza e di terrore che è contro la Vita".